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Lucca, mamma e zio violentavano bimbe di 4 e 7 anni: sparavano loro pallini di plastica

Le violenze si sono protratte tra il 2011 e il 2013: a praticarle lo zio delle bambine, 25 anni all’epoca, con la complicità della sorella e madre delle piccole.
A cura di D. F.
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I familiari di due bambine della provincia di Lucca sono stati condannati ieri: lo zio pedofilo dovrà scontare dieci anni e mezzo di reclusione mentre la madre, che lo supportava, dovrà scontarne 8. I fatti risalgono al periodo tra il 2011 e il 2013, quando le giovanissime vittime avevano solo 4 e 7 anni. I giudici del tribunale della città toscana Marino, Dal Torrione e Scarabotti hanno inoltre tolto la patria potestà alla donna e condannato entrambi a risarcire 50mila euro a testa alle bambine, altri 20mila al padre, 8mila alla nonna paterna e 15mila a un’ispettrice di polizia. Intanto davanti al gup Pezzuti è stata condannata (con una semplice multa di 100 euro) un’assistente sociale che aveva ritardato di segnalare gli abusi alle autorità competenti.

La vicenda risale al periodo 2011 e 2013: le indagini hanno dimostrato che le violenze sessuali sulle bambine da parte dello zio – spalleggiato dalla sorella (madre delle piccole) – erano sistematiche. L'uomo, che all'epoca aveva solo 25 anni, era solito utilizzare persino una pistola ad aria compressa per sparare pallini di plastica addosso alle bambine, forse per intimidirle e costringerle al silenzio. Nell’agosto 2013, la polizia – su disposizione del giudice per le indagini preliminari e su richiesta del pubblico ministero Sara Polino – eseguì due misure cautelari di divieto di avvicinamento alle persone offese e le bimbe vennero affidate al padre. Le violenze erano incredibilmente emerse con quasi due anni di ritardo. Una delle due vittime si era confidata con la maestra, che aveva a sua volta avvisato un’assistente sociale, ma la cosa non aveva avuto seguito.

L'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile, erano scattata solo dopo la denuncia presentata dal padre separato, avvisato dalla nonna paterna delle bimbe, che aveva notato alcune lesioni. Dopo approfondimenti investigativi serrati, supportati da accertamenti sanitari, era emerso che lo zio abusava delle nipotine con la colpevole complicità della madre, che fingeva di non sapere nulla. I due, una volta scoperti, si scagliarono contro  l’ispettrice di polizia che indagava.

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