Lucca, clochard muore carbonizzato nella baracca dove aveva trovato riparo dal freddo
Un uomo di 50 anni senza fissa dimora di nazionalità romena è morto carbonizzato a Lucca nella baracca in muratura che aveva scelto come riparo per l'inverno: il suo cadavere è stato scoperto solo ieri sera dai carabinieri, ma è molto probabile che la tragedia si sia consumata la notte precedente, quello tra Pasqua e pasquetta, e che il clochard sia stato arso vivo nel sonno.
I militari sono intervenuti dopo la segnalazione di un residente della zona, che avrebbe detto loro di essere piuttosto preoccupato per le sorti del cinquantenne, assiduo frequentatore del quartiere, che da due però non si vedeva in giro: l'uomo era solito stazionare di notte in una baracca abbandonata, dal cui interno proveniva del fumo e le cui pareti erano annerite. Quando i carabinieri sono andati a controllare hanno fatto la terribile scoperta: al suo interno, disteso in un pagliericcio, c'era proprio il cadavere carbonizzato del povero mendicante. Sul posto il medico legale ha accertato che l'uomo, che era noto a tutti anche per la sua estrema gentilezza, era deceduto da quasi 48 ore.
All'interno della baracca i resti evidenti di un incendio: le poche suppellettili completamente bruciati, così come le pareti. Nessuna traccia – all’esterno del piccolo edificio di corte – di liquido infiammabile, a dimostrazione che l'incendio è stato appiccato all’interno. La posizione del cadavere e le tracce trovate dagli inquirenti fanno propendere per l’ipotesi accidentale. Il cinquantenne potrebbe essersi addormentato con il mozzicone di sigaretta accesa tra le labbra – ne teneva diversi accanto al pagliericcio – e la cicca sarebbe finita sulle coperte prendendo fuoco. E' possibile, ma sarà l’eventuale autopsia a chiarire ogni dubbio, che la morte dell'uomo sia imputabile ad asfissia.