683 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Loris, la vicina di casa: “Veronica lavava i panni la mattina del delitto”

La dirimpettaia della famiglia Stival, secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, avrebbe visto la mamma del bambino fare le pulizie in casa e poi stendere il bucato, tra cui pantaloni e slip. Sarebbe accaduto la mattina del delitto dopo le 9.
A cura di Susanna Picone
683 CONDIVISIONI
Immagine

L’ultima testimonianza relativa all’omicidio del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di otto anni ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina (Ragusa), arriva da una vicina di casa della famiglia. Sarebbe stata la dirimpettaia di Veronica Panarello a fornire nuovi elementi agli investigatori che indagano sul delitto. A parlare di questa testimonianza è il settimanale “Giallo”. Si legge che la dirimpettaia della famiglia Stival, interrogata, avrebbe detto agli inquirenti di aver visto la mattina dell’omicidio del piccolo Loris Veronica Panarello fare le pulizie in casa e stendere il bucato, dei pantaloni e degli slip, forse quelli della vittima. La vicina di casa non ricorda con esattezza l'orario in cui ha visto la signora Stival stendere il bucato, ma ha detto che “sicuramente è successo dopo le nove”. Un tentativo di ripulire la scena del delitto ed eliminare ogni prova? Il settimanale scrive che è ipotizzabile che la donna, dopo aver commesso il delitto, si sia preoccupata di ripulire la stanza dove il bambino sarebbe stato soffocato, eliminando così ogni traccia.

Proseguono le indagini e gli interrogatori per ricostruire il delitto di Loris – Intanto, per tentare di risolvere il giallo di Santa Croce Camerina e individuare eventuali altre responsabilità oltre a quelle della madre Veronica Panarello (la donna, lo ricordiamo, è in carcere con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere), nelle ultime ore sono stati ascoltati il papà di Loris, Davide Stival, la zia del bambino, Antonella Panarello (a suo nome ha parlato il suo legale che ha smentito la notizia che la sua assistita avrebbe ricevuto compensi per le interviste in tv), e la donna che inizialmente aveva detto di aver visto il bambino di otto anni la mattina dell’omicidio. I tre, da quanto si apprende, sono stati ascoltati negli uffici della squadra mobile di Ragusa come persone informate sui fatti.

683 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views