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Lo sfogo di Marco: “Sono una persona “diversa”, ma voglio solo essere lasciato in pace”

Marco, nome di fantasia, scrive a Fanpage.it: “Ci viene spiegato che l’omosessualità è una cosa normale, e che l’omosessuale dev’essere accettato. Ma non c’è senso in questo concetto. È come spiegare che l’etero dev’essere accettato perché tale”.
A cura di Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

"Non inizierò con presentazioni formali, con frivolezze di questo tipo. Scrivo questa mail, questo sfogo, se così lo si può definire, perché voglio valutare l'aspetto del "diverso" sotto un'altra luce. Parlo a nome di tutti, quindi non per esempio, neri o gay in particolare. Io sono una persona "diversa" ma purtroppo lo so solo io, perché non mi è concesso essere me stesso con gli altri. In questa società attuale, ci dicono che essere "diversi" è un nostro diritto, che esprimere ciò che siamo, lo è. Ci dicono questo, ma allo stesso tempo non lo accettano. Allora io penso, che non abbiamo bisogno del diritto di essere diversi, abbiamo solo il bisogno di essere lasciati in pace. Per fare un esempio, nelle scuola italiane, ci sono certe ore chiamate "educazione sessuale" in cui a volte viene spiegato che: l'omosessualità è una cosa normale, e che l'omosessuale dev'essere accettato. Ma non c'è senso in questo concetto. È come spiegare che l'etero dev'essere accettato perché tale. I bambini, ma anche gli adulti, non hanno bisogno di queste lezioni. Hanno bisogno di viverle, queste persone "omosessuali". È come l'applicazione di una materia. La teoria serve fino ad un certo punto, poi si ha bisogno della pratica per andare avanti. Per questo sostengo che i "diritti" potete anche tenerveli. "Vivi e lascia vivere" questo insegnamento dovrebbero seguire tutti quanti. La vita è UNA e va vissuta a pieno, pensando a come utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione. Il tempo che impiegheremo a cercare di "distruggere" o "capire" il diverso. È tutto tempo sprecato, tempo che sottraiamo a noi stessi, per non far vivere bene qualcun'altro. Invece di imparare nuovi insulti, dovremmo imparare a rispettare. Perché quando noi andiamo contro un altro essere umano. Il rispetto manca sicuramente nei suoi confronti, ma anche nei nostri. Manchiamo di rispetto a noi stessi come esseri umani. Perché chi persevera, perseguita, abusa di qualcun'altro, non è un essere umano. Non è niente.
E se tu, che stai leggendo, hai mai fatto una di queste cose. Smettila subito, e comincia a vivere. Capirai, vivendo il mondo intorno a te, che di quei colori racchiusi nell'arcobaleno che tanto affiliate alla comunità "LGBT" è fatto il mondo di tutti!

Marco, uno normalmente diverso.

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