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Lo invitano a festa di benvenuto a casa della colf, si ritrova sposato a sua insaputa

L’avventura capitata a un medico 55enne vicentino che si era recato in Marocco a casa della sua colf: “Parlavano in arabo e non capivo nulla”
A cura di A. P.
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Quando lo avevano invitato a partecipare ad una festa di benvenuto a casa della sua colf in Marocco, dove si era recato per vacanza, aveva accettato volentieri senza immaginare minimamente che era una trappola per farlo sposare a sua insaputa. È l'assurda avventura capitata ad un medico vicentino, Carlo Paganinini, che, ignaro dell'accaduto, era tranquillamente tornato in Italia dove solo alcuni mesi dopo ha appreso l'incredibile notizia. Come racconta il Giornale di Vicenza che ha ricostruito la storia, il 55enne aveva assunto regolarmente un domestica marocchina, all'epoca residente a Castelfranco Veneto, che dopo alcuni mesi di conoscenza lo aveva invitato in Marocco per una vacanza. Una volta giunto nel paese, l'uomo era stato coinvolto in una grande festa con banchetto che si teneva in un tendone allestito davanti alla casa dei genitori della sua dipendente.

"Parlavano in arabo e non capivo nulla, mi hanno detto che era una festa di benvenuto. L’unica cosa che mi ha insospettito è che la mia amica si cambiava spesso di abito. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che faceva parte delle loro tradizioni" ha raccontato l'uomo. Tutto però sembrava regolare fino a quando nell'aprile del 2016 al dottore è giunta una lettera dal consolato del Marocco che lo invitava a comparire davanti al tribunale locale di Khouribga per il riconoscimento del matrimonio contratto l'anno precedente.

Solo così il 55ene ha scoperto che si era sposato a sua insaputa con la colf, una ragazza più giovane di lui di 20 anni. Per il medico è stata un'amara sorpresa perché si fidava della donna, senza contare che rischiava anche un'accusa di bigamia in Italia, essendo separato ma non divorziato dalla moglie italiana. Al malcapitato non è rimasto che affidarsi agli avvocati e dopo una battaglia legale durata quasi 8 mesi è riuscito a dimostrare la sua totale estraneità a quelle nozze. Alla fine il vicentino infatti è riuscito ad ottenere l'annullamento del matrimonio grazie alla dimostrazione di non essere mussulmano, condizione necessaria per sposare una donna locale.

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