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Livorno, trovata una Smart imbottita di esplosivo e detonatori. Arrestato un livornese

Il ritrovamento ieri pomeriggio nel pressi del porto Mediceo della città toscana: l’automobile era imbottita di esplosivo e conteneva anche tre detonatori. Indaga la Procura.
A cura di Davide Falcioni
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Non si può dire che non sia stato un pomeriggio movimentato quello di ieri a Livorno, al porto Mediceo, dove intorno alle 17 è stato fatto scattare l'allarme per una sospetta autobomba. Una segnalazione che, dopo essere arrivata alle forze dell’ordine, è stata presa sul serio. Stavolta non si sarebbe trattato infatti di un falso allarme.

In una Smart bianca, parcheggiata a pochi metri dalla caserma della Guardia di Finanza, del materiale esplosivo è stato trovato veramente. E non soltanto. All’interno dell’abitacolo sarebbero stati rinvenuti anche tre detonatori, con rispettive riceventi ed un telecomando per azionare il tutto. Ovviamente la scoperta è stata trattata nel rispetto di tutte le misure di sicurezza e la zona tra la caserma delle Fiamme Gialle e il porto è stata isolata, interdetta al transito di veicoli e pedoni. Per più di due ore gli artificieri e i finanzieri, con le squadre specializzate antisabotaggio e artificieri I.E.D.D.(Improvised Explosive Device Disposal), hanno operato per mettere in sicurezza la piccola utilitaria bianca e rimuovere il suo carico pericoloso, così da poter riaprire la strada eliminando ogni pericolo.

Ora però la vicenda è al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando di scoprire chi e perché avesse riempito la macchina di esplosivo. Le indagini procedono con la massima riservatezza, anche se c'è già una persona in stato di fermo. E si tratta di un livornese, che non ha saputo fornire nessuna spiegazione sul perché trasportasse esplosivo. Tale circostanza sembrerebbe escludere collegamenti con il terrorismo internazionale di matrice islamica, per il quale proprio ieri nella vicina Pisa era scattato l’allarme su cinque tunisini sospettati di avere creato in Italia un gruppo collegato all’Isis. I cinque, sui quali la Procura di Torino ha aperto un'inchiesta, sembra si siano stabiliti proprio a Pisa. E in questo quadro, il ritrovamento della Smart piena di esplosivo a due passi dalla statua dei quattro mori, ha scatenato il massimo allarme. Escluso anche ogni coinvolgimento degli ambienti anarcoinsurrezionalisti.

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