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Livorno, ragazzo autistico escluso dalla gita. Parte la campagna social: “Io sono Giulio”

Alcuni quotidiani locali hanno dato notizia di un 14enne autistico che frequenta la terza media di un istituto di Livorno rimasto solo in classe mentre i suoi compagni erano in gita. La scuola si difende: “Difetto di comunicazione, polemiche ingiuste”.
A cura di Susanna Picone
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Qualche ora fa su Facebook è apparso un post scritto come se a parlare fosse Giulio, un ragazzo autistico di 14 anni: “Mi chiamo Giulio, ho 14 anni, sono affetto da autismo, ma sono anche ‘altro’!!! La mia classe oggi è in gita; io no! Nessuno ha avvertito la mia famiglia, quindi sono andato a scuola e mi sono trovato da solo. Peccato mi sarebbe piaciuto molto passare una giornata all'aria aperta, in pullman, mi piace molto il pullman. Però ‘qualcuno’ ha ritenuto che non era adatta a me questa giornata. Ci sono rimasto molto male ma non potendo esprimermi a parole sembra che a quel ‘qualcuno’ non importi. Che faccio, ringrazio ‘qualcuno’ per avermi risparmiato da una serie di emozioni bellissime che avrei potuto provare, oggi, in gita con i miei compagni all'aria aperta?”. Da questo post – che appunta parla di un ragazzino escluso da una gita scolastica – è nata una mobilitazione in rete e tante persone hanno pubblicato una loro foto con la scritta “Io sono Giulio”. A scrivere del giovane, che frequenta la terza media di un istituto di Livorno, i quotidiani “Il Tirreno” e “La Nazione”. Alla campagna social ha aderito tra gli altri anche l'associazione Autismo Livorno Onlus.

La scuola di Giulio si difende – Come ha spiegato la mamma del ragazzino al Fattoquotidiano.it, la scuola avrebbe avvisato i genitori dello studente solo all’ultimo momento. L’istituto, però, si difende parlando di un semplice difetto di comunicazione e di polemiche ingiuste. “A inizio anno, d’accordo con la famiglia, è stato deciso che l’opportunità della partecipazione di Giulio alle varie gite sarebbe stata valutata di volta in volta dal consiglio di classe”, hanno spiegato preside e insegnante di sostegno al quotidiano. Questa gita sarebbe dunque stata ritenuta non adatta al giovane autistico perché “camminare tutto il giorno nei boschi lo avrebbe stancato e irritato”. In ogni caso il papà di Giulio ha detto di non voler accusare nessuno, né causare problemi alla scuola: “Chiediamo solo maggior attenzione nei confronti dei ragazzi autistici”.

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