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Livorno. Prima l’influenza poi il coma, grave una 46enne: “Un caso rarissimo”

La donna si trova ricoverata da una settimana in rianimazione in gravi condizioni per una rara encefalite, conseguenza dell’influenza.
A cura di Biagio Chiariello
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Da una settimana una donna di 46 anni è ricoverata nel reparto di rianimazione agli Spedali Riuniti di Livorno. Stando ai primi accertamenti si tratterebbe di un caso rarissimo di encefalite, provocata da un tipo di influenza diverso da quello che in questi giorni sta colpendo centinaia di persone nel nostro Paese. Le sue condizioni sono definite “gravissime” come si legge anche su Il Tirreno. “Il quadro è complesso, il danno cerebrale molto serio”, ammette il primario di malattie infettive, Spartaco Sani, che segue il caso insieme a Paolo Roncucci. I medici la stanno curando con terapie antivirali e anti-infiammatorie. “Si tratta di un caso rarissimo di complicanza influenzale – spiega Sani -. Ma attenzione: non è legato al tipo di influenza di quest’anno, poteva capitare anche negli anni passati. Siamo di fronte ad una reazione individuale all’agente infettivo”. Dunque, non ci sono rischi di contagio, come assicura lo stesso primario: “No, non ci sono pericoli per chi le è stato accanto, né ci sono rischi che quest’influenza possa portare l’encefalite. Casomai – aggiunge -, il dato che emerge quest’anno è che l’influenza sta dando quadri di insufficienza respiratoria severa nei soggetti a rischio, più di quelle del passato”. Ma niente a che fare con l’encefalite. “Ripeto, il caso della 46enne è un evento che seppur previsto nella letteratura medica risulta comunque eccezionale”, insiste Sani.

Secondo quanto ricostruito, la 46enne aveva iniziato a sentire i primi disturbi correlabili all’influenza nella giornata di mercoledì 3 gennaio. Anche il medico aveva confermato che si trattava di una semplice febbre di stagione. Il giorno dopo però le sue condizioni si sono aggravate: nel pomeriggio si è appisolata, ma il sonno si è prolungato troppo a lungo, al punto che i familiari sono andati a svegliarla ma lei ha avuto difficoltà a riattivarsi. A quel punto, si è deciso di portarla al pronto soccorso, dove è giunta in stato soporoso e con febbre alta. È stata ricoverata d’urgenza. Da allora non si è più svegliata. “Quando è arrivata da noi abbiamo iniziato la terapia antivirale, per la quale si opta solo in forme dichiaratamente gravi, perché servono a ridurre la durata della malattia, ma non sono preventive né risolutive nei casi normali”, racconta Sani. La 46enne è stata sottoposta a vari esami virologici, ma è risultata negativa a tutti. “Un soggetto sano, senza alcun fattore di rischio”, conferma Sani.

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