29 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Livorno, il compagno di classe gli ustiona la mano: minacciato, cambia scuola e città

Il ragazzino è stato ustionato con la placca dell’astuccio riscaldata con l’accendino dal compagno di scuola che lo ha tormentato per mesi. Mesi chiuso in casa prima del trasferimento a Pisa. Gli altri studenti lo avrebbero completamente isolato, dopo averlo insultato su Whatsapp: “Sei un infame, non dovevi denunciare”.
A cura di Biagio Chiariello
29 CONDIVISIONI
Immagine

 Prima gli spintoni, le minacce e tutta una serie di angherie. Poi, un giorno, la vera e propria violenza. Con una placca di metallo di un portacolori, riscaldata con un accendino, ustiona la mano del compagno, divenuto ormai il suo bersaglio. Ustione di secondo grado, dicono al pronto soccorso. Trenta giorni di prognosi. Ma il calvario del giovane studente dell’istituto professionale Orlando di Livorno non è ancora finito. Ad aggravare la situazione anche una chat Whatsaap della classe in cui gli altri compagni avrebbero insultato la vittima – isolata sempre di più -per aver denunciato la situazione. "Sei un infame". E ancora: "Non dovevi denunciare". Mesi chiuso in casa, fino alla decisione estrema: lasciare la scuola, lasciare Livorno, andare a vivere nel Pisano, con il padre. Lontano da mamma, fratelli e dal bullo. La storia è raccontata dal Tirreno.

Bullismo a scuola

Tutto è cominciato a inizio anno scolastico. Il ragazzo non ha mai nascosto gli atti di bullismo di cui era vittima, parlando spesso con la madre. Tanto che lo scorso 17 ottobre, la scuola convoca una riunione con i genitori. Ma proprio quel giorno il ragazzo subisce l'aggressione più brutale. “Mio figlio torna a casa con una mano ustionata. Mi dice che sul finire dell’ultima ora, il compagno con un accendino aveva riscaldato la placca di metallo dell’astuccio a bustina. Poi glielo aveva premuto sulla mano sinistra, fino a consumargli la pelle” spiega la madre, che presenta una denuncia per lesioni personali. “La professoressa che era in classe dice di non essersi accorta di nulla perché stava correggendo compiti. Gli altri genitori hanno invitato i figli a non intromettersi. E la mamma del compagno che ha soccorso Duilio, ha ammesso che suo figlio quella mattina era arrivato a casa sconvolto, ma non aveva capito bene che cosa fosse accaduto. Comunque nessuno sarebbe stato disposto a testimoniare contro il bullo” racconta la donna. Ma a quel punto anche i genitori degli altri compagni invitano i loro figli a rimanere estranei alla vicenda. Così nessuno si sarebbe fatto avanti a testimoniare contro il bullo. La vittima viene praticamente isolata, ma le minacce continuano.

Le minacce e il processo

In tutto ciò il caso rischia di finire in tribunale. Il fratello maggiore del ragazzo tormentato sarebbe infatti andato a cercare il bullo e lo ha minacciato a sua volta: “Se lo tocchi un’altra volta, ti faccio sparire”. E il compagno della madre del ragazzo ha fatto anche peggio: un giorno si è presentato a scuola minacciando un professore e l'autore dell'aggressione con un'arma, che poi si è rivelata essere una pistola giocattolo. All'uomo, che è stato denunciato per minacce, la polizia ha sequestrato l'arma. In autunno si svolgerà il processo.

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views