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Lite tra vicini di casa nel napoletano: padre e figlio sparano a un 63enne

Al culmine di diverse liti dovute a un vicinato non semplice, un uomo di 72 anni e il figlio di 43 hanno inseguito, tamponato e poi ferito con un fucile Antonio Panico. L’episodio a Giugliano. I due aggressori sono stati arrestati.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo di 63 anni, Antonio Panico, è stato ferito a colpi di fucile in via Sorbe rosse a Giugliano, nel napoletano. Secondo i carabinieri a colpirlo, e a finire in manette per tale aggressione, sono stati dei vicini di casa: un padre di 72 anni insieme al figlio di 43 anni. I due avrebbero colpito il loro vicino di casa per “regolare” delle vecchie “ruggini”. In poche ore i militari sono riusciti, infatti, a scoprire movente e responsabile del ferimento e sono giunti all’arresto dei due per tentato omicidio. Secondo quanto si è appreso i tre, vittima e aggressori, da tempo litigavano perché il cane di Panico abbaiando infastidiva i vicini di casa. Ieri sera poi il ferimento sarebbe avvenuto in seguito all’ultimo “affronto”: nella stretta stradina di Giugliano, Panico e il 43enne si sono incrociati in auto. Il primo, a quanto pare, non ha voluto cedere il passo al secondo. E così il 43enne ha deciso di tamponare ripetutamente con la sua vettura l’auto del vicino di casa fino a quando questi non ha perso il controllo ed è uscito di strada.

Il 72enne ha raggiunto il figlio con il suo fucile da caccia – A quel punto è intervenuto anche il terzo uomo che, chiamato dal figlio, è arrivato nella stradina con il suo fucile da caccia. Panico è stato raggiunto da due colpi di fucile. I medici in ospedale gli hanno riscontrato lacerazioni da colpo d'arma da fuoco al costato, al fianco e alla gamba, nonché ecchimosi al collo e ferita lacero contusa al capo. Attualmente il ferito è ricoverato in osservazione. Si trova in ospedale, piantonato, anche il 72enne che è stato colpito da una crisi d’ansia al momento dell’arresto. Suo figlio, invece, è in carcere. I carabinieri, intanto, hanno sequestrato le auto e, nella casa degli aggressori, 107 cartucce da caccia calibro 12. Il fucile utilizzato per sparare non è stato ancora trovato.

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