L’influenza le provoca una grave infezione al cervello: a 2 anni lotta tra la vita e la morte

Quando le è stata diagnosticata l'influenza nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe peggiorata a tal punto da trasformarsi un una rara infezione del cervello, nota come encefalite necrotica. Lotta tra la vita e la morte Layla Thomas, 2 anni di Belleville, Illinois, Stati Uniti, la cui storia sta facendo il giro del mondo dopo che i suoi genitori, disperati, hanno lanciato una raccolta di fondi online per poter pagare le spese delle cure necessarie a salvarla. Al momento i medici hanno detto che ha il 50 per cento di possibilità di sopravvivere, dopo averla indotta in coma farmacologico da circa 10 giorni e averle fatto numerose trasfusioni di sangue. Il calvario di Layla e dei suoi genitori è cominciato all'incirca 2 settimane fa. "Aveva il naso che le colava e un po' di tosse, insomma alcuni sintomi influenzali, ma non pensavamo a nulla di grave", ha detto a una tv locale la zia della piccola Jessica Kile.

Poi, il 18 marzo scorso ha avuto febbre molto alta ed è stata ricoverata in ospedale, prima nella sua città natale poi al St. Louis Children’s Hospital, in Missouri. È stato a questo punto che le sue condizioni sono peggiorate repentinamente. "Al momento non risponde molto agli stimoli, riesce a fare solo piccoli movimenti oculari", ha sottolineato Jessica. Layla ha quella che i medici hanno chiamato encefalite necrotica, una patologia incredibilmente rara, basti pensare che si parla di soli 59 casi registrati. Un terzo dei pazienti non riesce a sopravvivere. Si tratta generalmente di una complicanza dell'influenza, che provoca una infiammazione del cervello, i cui tessuti tendono pian piano a cedere, quando è molto grave. Chi contrae questa malattia comincia con sintomi simili influenzali, per poi sviluppare convulsioni, allucinazioni e difficoltà nel coordinare i movimenti. Senza un trattamento adeguato, molti vanno in coma. Layla è stata messa in coma farmacologico prima che arrivasse a questo stadio e ora i medici le stanno somministrando liquidi, antibiotici e trasfusioni di sangue. "Solo il tempo ci dirà se la nostra bambina supererà questa dura prova – ha concluso ancora la zia -. Ma lei è una combattente e siamo sicuri che ce la farà".