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Libia, “Haftar ha ordinato di bombardare navi italiane”. Roma: “Minacce infondate”

Secondo Al Arabiya, il governo di Tobruk avrebbe ordinato di bombardare le navi militari italiane non riconoscendo l’accordo siglato dal premier al Sarraj. Da Roma assicurano che sono notizie infondate e annunciano che la prima nave italiana, la “Comandante Borsini”, è già sul posto.
A cura di Antonio Palma
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Mentre la prima nave della flotta militare italiana è giunta nelle scorse ore nelle acque libiche nell'ambito della missione navale appena approvata dal Parlamento, è giallo su alcune indiscrezioni lanciate dall’emittente televisiva Al Arabiya. Secondo la tv araba, infatti, il generale Khalifa Haftar, rivale del premier libico Fayez al Sarraj e leader del governo di Tobruk, avrebbe ordinato alle sue forze di bombardare le navi italiane che sconfineranno in territorio libico sotto il suo controllo. L’ordine decisamente minaccioso, sempre secondo le stesse fonti, riguarderebbe proprio le navi militari italiane impegnate nella missione concordata tra Roma e al Sarraj, mentre sarebbero escluse dall'attacco solo le navi commerciali.

Una rivelazione che però da Roma hanno immediatamente smentito, giudicando o la notizia  "inattendibile" e "infondata". In effetti, anche se il Parlamento libico di Tobruk ha condannato la missione navale italiana bollandola come una violazione della sovranità nazionale, chiedendo addirittura un intervento dell'Onu, a riprova dell'infondatezza dell'annuncio lo Stato Maggiore della Difesa ha annunciato che proprio mercoledì è giunta nelle acque libiche la nave della marina italiana "Comandante Borsini", un pattugliatore d'altura per attività operativa a medio raggio.

La nave, che  in grado di operare per circa 10 giorni consecutivi senza rifornimenti e già impiegata nell'ambito del dispositivo dell'operazione "Mare Sicuro", è entrata nelle acque territoriali libiche dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni dalle autorità locali, facendo rotta verso il porto della città di Tripoli. La tensione in Libia comunque resta alta dopo che il Parlamento libico di Tobruk ha affermato di non riconoscere la validità dell'intesa raggiunta dal governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj con le autorità italiane, assicurando di voler fare di tutto a livello internazionale per interrompere la missione di Roma.

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