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Liberi dopo 5 anni di prigionia, Joshua Boyle: “Mia figlia uccisa, mia moglie stuprata”

Joshua Boyle, il canadese in ostaggio con sua moglie e i suoi tre bambini per cinque anni, finalmente libero ha detto che i sequestratori hanno ucciso una bambina, loro quarta figlia, e violentato ripetutamente sua moglie durante la prigionia.
A cura di Susanna Picone
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Il canadese Joshua Boyle e la moglie americana Caitlan Coleman sono finalmente tornati in Canada, cinque anni dopo il loro rapimento in Afghanistan. Insieme a loro ci sono i tre figli nati durante la prigionia. Alla gioia per il rientro è però seguita la drammaticità del racconto di quanto avvenuto negli ultimi anni. Boyle ha detto che sua moglie è stata ripetutamente violentata dai sequestratori, membri della rete Haqqani, e gli stessi hanno ucciso la loro quarta figlia. Non si sapeva nulla finora di una quarta bambina della coppia nata durante la prigionia. “La stupidità e la cattiveria della rete Haqqani nel rapire un pellegrino e sua moglie incinta venuti ad aiutare dei poveri contadini afgani nelle regioni controllate dai talebani in Afghanistan, è stata eclissata solo dalla stupidità e dalla cattiveria di autorizzare l’assassinio di mia figlia Boyle, martire Boyle, dopo il mio rifiuto di accettare un’offerta che mi era stata fatta dai delinquenti della rete Haqqani”, ha detto Boyle dopo il suo arrivo all’aeroporto di Toronto. Boyle ha precisato che l’uccisione della figlia e la violenza alla moglie avvennero nel 2014.

Joshua Boyle e Caitlan Coleman erano stati rapiti dai talebani nel 2012

L’ex ostaggio ha anche espresso il suo disaccordo con la politica estera statunitense: “I loro interessi non sono i miei interessi”, così in un appunto fatto avere all’Associated Press. Ha inoltre fatto sapere che la famiglia ha reagito alla circostanza con “ineguagliabile resilienza e determinazione”. Il fratello minore dell’ex ostaggio ha detto, dalla casa di famiglia a Smith Falls, di avere parlato con Joshua diverse volte negli ultimi giorni affermando che sta bene: “Sembra come cinque anni fa. Sembra che abbia tenuto la testa sulle spalle e sia rimasto lucido”. “Sarà di grande importanza per la mia famiglia essere in grado di avere un rifugio sicuro per i nostri tre figli sopravvissuti che possano chiamare casa”, ha detto ancora Boyle appena arrivato in Canada. Sposati nel 2011, Joshua Boyle e la moglie Caitlan Coleman erano stati rapiti dai talebani poco dopo il loro ingresso in Afghanistan nel 2012, poi consegnati alla rete Haqqani, in Pakistan. La donna al momento del rapimento era incinta del primo figlio. Sono stati liberati mercoledì dalle forze armate pachistane su segnalazione dei servizi segreti americani.

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