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L’ex avvocato di Trump: “Donald sapeva dell’incontro con i russi in campagna elettorale”

Donald Trump sapeva in anticipo dell’incontro alla Trump Tower di New York nel corso del quale i russi avrebbero dovuto offrire alla sua campagna presidenziale materiale compromettente su Hillary Clinton. La rivelazione arriva dallʼex avvocato personale del tycoon M pronto a testimoniare davanti al procuratore Robert Mueller.
A cura di Biagio Chiariello
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L’ex avvocato di Donald Trump, Michael Cohen ha dichiarato che il presidente americano era a conoscenza, prima che avvenisse, dell’incontro tra suo figlio Donald Jr, il genero Jared Kushner, il responsabile della sua campagna elettorale Paul Manafort e l’avvocatessa russa Natalia Veselnitskaya, avvenuto il 9 giugno del 2016 alle Trump Towers. In quell’occasione il legale offrì informazioni da parte del governo russo. Lo riportano i media americani spiegando che Cohen sarebbe ora pronto a testimoniare su questo particolare davanti al procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Robert Mueller.

Quando dichiarato dall’ex avvocato di Trump sarebbe in netta contraddizione con quanto sostenuto dal suo ex famoso cliente che ha sempre negato di sapere qualcosa dell'incontro. Una versione appoggiata dal figlio Donald Junior. Ma secondo la Cnn, Cohen sostiene di essere stato presente quando Donald Jr disse al padre dell’offerta di incontro da parte dei russi e che Trump stesso l’approvò. Altre fonti hanno dichiarato, però, all’emittente USA che Cohen non ha prove per attestare quanto afferma, in particolari non ci sarebbero registrazioni. Da parte sua Trump ha sempre spiegato di non aver nessun motivo di credere che vi sia stata un’interferenza di Mosca nelle elezioni: “Ho battuto Hillary Clinton regolarmente. E la gente lo sa”.

Ma proprie le registrazioni appaiono in questo momento come il potenziale punto debole del presidente americano: giorni fa lo stesso avvocato di Cohen ha dato alla Cnn un audio nel quale si sentono il suo cliente e Trump parlare dei soldi per pagare il silenzio dell’ex modella di Playboy, Karen McDougal, che sosteneva di aver avuto una relazione con il tycoon newyorkese nel 2006, quando era già sposato con Melania. I due discutevano di comprare i diritti della storia, venduti dalla donna al National Enquirer: lo staff di Trump ha sempre negato di essere a conoscenza dell’accordo tra l’ex modella e l’azienda mediatica.

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