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Leva obbligatoria, studenti si rasano i capelli in piazza: “Giù le mani dal nostro futuro”

Protesta di piazza degli studenti medi e universitari davanti alla sede della Regione Veneto per dire no al progetto di legge statale per la reintroduzione della leva obbligatoria: “I nostri capelli sono il massimo che siamo disposti a dare ma giù le mani dal nostro futuro e dal nostro tempo”
A cura di Antonio Palma
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"Se la Regione ci vuole soldati, ordinati e omologati, i nostri capelli sono il massimo che siamo disposti a darle: che ne faccia quello che vuole. Ma giù le mani dal nostro futuro e dal nostro tempo" così un centinaio di ragazzi della Rete degli Studenti Medi del Veneto  ha spiegato la protesta di piazza andata in scena martedì mattina davanti alla sede del  Consiglio Regionale a Venezia per  dire con forza no al progetto di reintrodurre la leva obbligatoria per i giovani. Alcuni di loro infatti si sono fatti rasare a zero i capelli in strada come forma di contestazione nonviolenta contro il progetto di legge che prevede il ritorno dell'obbligo della leva o del servizio civile per 8 mesi per tutti i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 28 anni e che proprio oggi era in discussione al Consiglio regionale.

"Vogliamo richiamare l'attenzione di una Regione che non ci ha mai ascoltati mentre chiedevamo più investimenti in istruzione e ricerca, per una scuola e un'università diverse" hanno spiegato i manifestanti davanti allo striscione con lo slogan “Leva obbligatoria? No signore”. Con loro anche i rappresentanti del Coordinamento degli studenti medi del Nordest e degli studenti Universitari. "Nell'epoca di Salvini e della restaurazione dei confini d'altronde, un esercito per difenderli quei confini va tirato fuori da qualche parte. Noi non ci stiamo. Come dice la Costituzione ripudiamo la guerra e chi la usa per fare politica sulla pelle dei più deboli. Anzi, per noi è l'occasione per ricominciare a dire che se si vuole investire sull'educazione questo deve essere fatto a partire dalle scuole, tornando a investire sul nostro futuro" hanno spiegato.

Il progetto di legge, licenziato in Commissione con i voti della maggioranza di centrodestra, ha l’obiettivo di far partire la leva obbligatoria a partire dal 2021. Secondo il relatore di maggioranza, Massimo Giorgetti (Fi), si tratta di una necessità perché "quel senso di appartenenza al territorio che si percepiva precedentemente è in parte venuto a scemare", e il servizio civile volontario non avrebbe "rinsaldato quel desiderio di appartenenza al gruppo che in molti ricordano conseguente al periodo vissuto con i commilitoni durante la leva o comunque in forme alternative al servizio militare". Una proposta che come hanno sottolineato le opposizioni appare difficilmente realizzabile in quanto ha costi elevatissimi.

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