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Letti pieni di pulci e cibo di scarto ai bambini migranti: 12 arresti in Sicilia

Un’inchiesta delle procure di Catanie e Gela ha scoperto una maxi truffa ai danni dello stato da 20 milioni di euro: a farne le spese minori migranti non accompagnati, costretti a vivere in condizioni inaccettabili. Ad arricchirsi invece erano 12 italiani, arrestati e posti ai domiciliari.
A cura di Davide Falcioni
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Corruzione, frode, estorsione e maltrattamenti: sono le accuse rivolte a vario titolo a dodici persone, arrestate su ordine dei Gip di Gela e Catania, su richiesta delle due procure, nell’ambito di indagini inerenti la gestione di associazioni e cooperative che si occupavano di migranti minorenni non accompagnati, per un giro d'affari complessivo dell'ordine di quasi 20 milioni di euro. Alcuni dei 12 indagati sono stati condotti in carcere, mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Secondo gli inquirenti era stato ideato un sistema che, anche attraverso la collaborazione di due dipendenti dell'Inps, Natale Di Franca a Catania, e Paolo Duca a Sondrio, si "fondava sull'assunzione in cooperative e associazioni dei parenti dei funzionari pubblici addetti al controllo del settore, creando una commistione tra controllore e controllato". Per la Procura di Catania, in particolare, "Di Franca avrebbe ottenuto ulteriori benefici per i propri congiunti, dipendenti di cooperativa" e "Duca avrebbe avuto assunto la moglie"; in cambio "favorivano le pratiche di gestione delle associazioni" e davano loro "informazioni sull'imminente esecuzione di controlli o ispezioni, e tralasciando di applicare le sanzioni previste per le infrazioni rilevate durante le verifiche".

Il guadagno economico per cooperative e associazioni coinvolte era significativo. Un profitto che si generava "eludendo metodicamente e fraudolentemente l'osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con vari enti della pubblica amministrazione, condotte che si concretizzavano, nel somministrare ai minori cibo di scarto, non garantendo loro condizioni igienico sanitarie adeguate e non fornendo la dovuta assistenza tramite personale qualificato". In alcuni casi ai minori non accompagnati veniva fornito un "insufficiente abbigliamento sia estivo che invernale e posti letto infestati da pulci, tanto da indurre i giovani a dormire in terra per lunghi periodi". Comportamenti, spiega la Procura di Catania aggravati dal fatto che erano compiuti  "ai danni di soggetti in condizione di minorata difesa, sia per l'età sia per la loro condizione di stranieri".

Le manette sono scattate questa mattina nei confronti di dodici persone: Pietro Marino Biondi, di 62 anni, e Gemma Iapichello, di 42, titolari di cooperative condotti in carcere, e Giuseppe Maria Palumbo, di 61, e Francesca Provvidenza Politi, di 33, poste entrambe agli arresti domiciliari. Su disposizione del Gip di Catania sono stati posti ai domiciliari anche Hatarzyna Eugenia Chylewska, detta "Kasia", di 38, Natale Di Franca, di 59, Paolo Duca, di 50, Clara Favatella, di 36, Giuseppina Foti, di 46, Alessandro Giannone, di 35, Liliana Giuseppina Pasqualino, di 55, Francesca Ventimiglia, di 57. Di Franca e Duca sono rispettivamente dipendenti dell'Inps di Catania e Sondrio.

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