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Letizia morta a 11 anni dilaniata da elica dello yacht, testimone: “L’ho vista risucchiata”

Si è aperto il processo per la morte della piccola Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell’estate del 2015 dall’elica dello yacht dal quale si era tuffata assieme al padre ora accusato di omicidio colposo.
A cura di Antonio Palma
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"Una decina di bambini si erano tuffati dalla barca, a raggiera, e avevano iniziato a nuotare per raggiungere la spiaggia, poi ho visto l'imbarcazione muoversi verso una bimba, che è stata improvvisamente risucchiata. Il comandante poi si è subito  tuffato in suo soccorso", è il drammatico degli istanti che hanno portato alla morte atroce della piccola Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell'estate del 2015 dall'elica dello yacht dal quale si era tuffata assieme al padre e alla sorellina nelle acque di Santa Margherita di Pula, a Cagliari. A ricostruire i fatti è stato un testimone oculare di quanto avvenuto quel maledetto 9 luglio di tre anni fa: un giovane bagnante che ha assistito all'intera scena e ora chiamato a fare da testimone nel processo che si è aperto oggi davanti al giudice del  tribunale di Cagliari, Giuseppe Carta, con la deposizione dei primi testi dell'accusa.

Sul banco degli imputati con l'accusa di omicidio colposo c'è Andrea Trudu, 48enne di Assemini e padre della piccola vittima, e Maurizio Loi, 59enne suo amico e comandante dell'imbarcazione dove è avvenuta la tragedia. Secondo l'accusa, infatti, sarebbe stato proprio il papà di Letizia a dirle di tuffarsi nonostante la barca su cui si trovavano, avesse ancora i motori accesi. Nel processo è coinvolto anche il comandante dell'imbarcazione, ex campione di windsurf residente a Serdiana, a cui vengono contestate invece le violazioni delle norme sulla sicurezza della navigazione. L'accusa, sostenuta dal pm di Cagliari Alessandro Pili, ha chiamato a testimoniare diverse persone presenti prima o dopo i fatti tra cui il medico legale Roberto Demontis che ha riferito delle gravissime ferite riportate dalla piccola, dilaniata dall'elica dello yacht. Per lasciare spazio a tutti, il procedimento giudiziario, nel quale la madre dell'undicenne e altri parenti si sono costituiti parte civile, continuerà  con nuovi testi dell'accusa il 16 maggio prossimo .

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