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L’energia che ha cambiato la vita
Dal carbone alle rinnovabili, la sfida dell’innovazione sostenibile.
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In principio era il carbone

Poi è stata la volta del petrolio, del gas, e dopo ancora dell’acqua, del vento e persino del sole. Nel mezzo, più di cento anni di studi e ricerche, di stravolgimenti politici e di rivoluzione digitale, che hanno reso il mondo un luogo completamente diverso da come lo si sarebbe mai immaginato.

Quello dell’energia è un settore in continua evoluzione, essenziale per la vita di tutti gli abitanti del Pianeta. Lo sviluppo della società umana ha infatti richiesto un apporto di energia sempre maggiore e questo ha portato alla creazione di strutture sofisticate e allo sfruttamento di fonti energetiche che tutelassero anche il territorio e la salute umana.

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Dalla legna al petrolio: la nascita del mercato dell’energia

Sin dalla preistoria l’uomo ha avvertito l’esigenza di creare energia. All’inizio utilizzava come meglio poteva la forza umana e quella animale. Poi è passato alla combustione del legno per creare calore, seguito dalla navigazione a vela e poi dai mulini, ad acqua e a vento. Ancora alla fine dell’Ottocento, quindi poco più di duecento anni fa, alle popolazioni bastava la piccola quantità di energia che riuscivano ad ottenere con queste risorse, ma ciò si traduceva in una bassa mobilità delle persone e delle merci, con conseguente scarsità di derrate alimentari e periodiche carestie. Tutto cambiò con la scoperta del carbone, e poi del petrolio e dei suoi derivati, che segnarono un nuovo inizio per l’umanità, fino all’avvento dell’energia del nucleo.

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Effetto serra ed esaurimento delle fonti: alla scoperta di risorse alternative

A farla da padrone sono state per decenni, e sono tutt’ora, le cosiddette fonti fossili, quelle ottenute con la combustione di carbone, petrolio e gas naturale, che tuttavia rappresentano fonti non rinnovabili, che tendono cioè ad esaurirsi con il consumo. Di conseguenza il loro costo è cominciato a salire vertiginosamente, provocando crisi politiche ed economiche. Senza considerare i danni ambientali legati al loro utilizzo, a causa delle sostanze tossiche prodotte durante il processo di combustione.

Già a metà del secolo scorso ci si accorse non solo che alla domanda di energia cominciava a non corrispondere un’offerta adeguata, ma anche dell’impatto estremamente negativo che il loro sfruttamento aveva sul territorio. Fu allora che si parlò per la prima volta di effetto serra, di inquinamento climatico e di riscaldamento globale.

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L’avvento dell’energia rinnovabile, più pulita e sicura

Si rese così necessario lo studio di fonti di energia che fossero rinnovabili e allo stesso tempo sostenibili, in grado cioè di non rappresentare un pericolo per l’ambiente. In poche parole, servivano risorse disponibili in natura e non soggette all’esaurimento causato dall’uso umano. Sole, vento, acqua, maree, moto ondoso, biomasse e persino rifiuti organici: negli ultimi anni sono state messe a punto e perfezionate tecnologie che, sfruttando al massimo queste fonti, riescono a produrre energia in modo efficiente, pulito e sicuro.

Attualmente, queste generano solo una parte dei consumi elettrici globali, dal momento che le fonti fossili continuano a essere ancora le più utilizzare, ma un futuro cento per cento rinnovabile non è una utopia. Entro il 2050, infatti, la principale fonte di produzione di energia con una quota complessiva superiore al 50% sarà rappresentata proprio dalle rinnovabili, come prevede il New Energy Outlook 2018, curato da Bloomberg New Energy Finance. Saranno due i fattori determinati di questo cambiamento epocale: la diminuzione dei prezzi per gli impianti fotovoltaici ed eolici, e la diffusione delle batterie.

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Il processo di decarbonizzazione: quando energia vuol dire futuro

Questa situazione ha portato le aziende leader nel settore a fare i conti con la progressiva caduta del prezzo del petrolio e col crollo dei consumi di gas, il che ha imposto un veloce cambio di rotta verso una produzione di energia più sostenibile, avviando un lungo processo di decarbonizzazione e investendo sempre di più in ricerca e tecnologia. In Italia un esempio dell’impegno in questa direzione è rappresentato dall’Eni, che sta lavorando da anni affinché tutti possano accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile. Come? Incentivando la transizione energetica verso un futuro low-carbon con un mix di gas naturale e fonti rinnovabili, e riducendo di conseguenza il rischio di inquinamento climatico.

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Le nuove fonti di energia creano lavoro: l’occupazione diventa verde

I vantaggi dell’avvento delle nuove forme di energia non si fermano solo all’ambiente e alla salute umana, ma sono un toccasana anche per l’economia. Il settore delle rinnovabili ha infatti creato, solo nel 2017, secondo un’analisi dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, oltre 500mila nuovi posti di lavoro nel mondo, un dato in crescita del 5,3 per cento rispetto al 2016. I nuovi occupati portano così il numero complessivo di green job nell’energia pulita a un totale di 10,3 milioni.

Un esercito sempre più numeroso di profili altamente specializzati, anche grazie alle opportunità offerte dalla Rete. Per questo, l’Eni, società leader in Italia nel settore dell’energia, porta avanti una seria politica di formazione di team di tecnici e manager. Il futuro è tutto qui: sostenibile ed efficiente.

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Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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