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Legittima Difesa, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Favorevole alla riforma, ma no a diffusione libera delle armi in Italia”

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è favorevole a una riforma della legittima difesa, ma dice no alla diffusione libera delle armi in Italia. “In nessun modo la realizzazione dell’obiettivo riformatore, per come concepito dalla maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione ed il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenze di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, peraltro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità”, ha spiegato il Guardasigilli in parlamento.
A cura di Charlotte Matteini
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Allargare i confini della legittima difesa sì, ma questo non porterà alla diffusione libera delle armi in Italia. A dichiararlo è il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede intervenendo nel corso del question time alla Camera. Parlando della riforma della legittima difesa, storico cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini, Bonaede ha spiegato: "In nessun modo la realizzazione dell'obiettivo riformatore, per come concepito dalla maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione ed il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenze di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, peraltro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità". 

"Il tema della legittima difesa riguarda la giustizia e non la sicurezza e l'ordine pubblico", prosegue Bonafede, lanciando un chiaro messaggio al ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sta cercando di intestarsi una battaglia non di propria competenza. "Occorre intervenire – si vedrà se attraverso progetti di origine parlamentare o iniziative legislative governative – affinché siano eliminate quelle zone d'ombra che attualmente rendono quantomeno accidentato il percorso attraverso cui un cittadino, che si sia legittimamente difeso da un'aggressione ingiusta possa provare la propria innocenza", sottolinea il Guardasigilli.

Il senatore M5S della commissione giustizia, Francesco Urraro, riguardo la modifica della legislazione relativa alla legittima difesa esprime una serie di subbi: "In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti e dei testi presentati. Ciò è doveroso per il M5S, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini. Il nostro sarà un lavoro scrupoloso, di sintesi e ragionato nel solco delle garanzie Costituzionali, senza muoversi sull'onda emotiva". 

"È uno schiaffo dei 5Stelle alla Lega. Salvini cosa dice?", contesta la forzista Mara Carfagna, favorevole alla proposta di riforma avanzata dalla Lega. Cinque le proposte sul tavolo: della Lega, due di Forza Italia, una di Fratelli d'Italia, una di iniziativa popolare.

La replica della Lega

"Nessuno vuole assolutamente liberalizzare le armi. Nessuno vuole il Far West o la giustizia fai da te", ha dichiarato il sottosegretario agli Interni e primo firmatario della proposta di legge Nicola Molteni. "Noi vogliamo che il cittadino abbia il diritto di difendersi dentro casa sua senza subire una gogna processuale, costosa, di anni", ha sottolineato l'esponente leghista.

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