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Lecce, violentata da piccola e per anni dal nonno: 88enne a processo

A distanza di oltre un anno dal ritrovamento del cadavere della 19enne che aveva denunciato il nonno prima di essere uccisa da un amico, per l’anziano pensionato richiesto il rinvio a giudizio con la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Secondo il racconto che aveva fatto la vittima, l’uomo avrebbe preteso rapporti sessuali completi minacciando di uccidere la nonna.
A cura di Antonio Palma
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Avrebbe abusato a lungo della nipotina di soli 7 anni, prima allungando le mani e poi stuprandola, sia in Svizzera dove la bimba viveva coi genitori, sia nel Salento dove invece abitava lui e dove la piccola trascorreva le vacanze estive. Per questo un pensionato 88ene di Tricase, nonno materno della vittima,  è finito ora sul banco degli imputati davanti al gup del Tribunale di Lecce Michele Toriello, come richiesto dal pubblico ministero Carmen Ruggiero, con la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Come racconta  Il Quotidiano di Puglia, la denuncia risale a diversi anni fa quando la vittima, ormai ragazzina, raccontò tutto ai genitori facendo scattare la querela.

Secondo i suoi racconti il nonno non si limitava a toccarla, come lui stesso avrebbe confermato cercato di sminuire l'accaduto, ma avrebbe preteso rapporti sessuali completi bloccandole le mani per impedirle di sottrarsi agli abusi e minacciando di uccidere la nonna o di non farle rivedere più la madre. Una storia di violenza domestica che ha sconvolto l'intera famiglia e da cui la ragazza stava cercando di affrancarsi quando il destino si è accanito su di lei. A soli 19 anni, nel 2017, infatti è sparita nel nulla ed è stata ritrovata cadavere solo un anno dopo: uccisa da un suo amico d'infanzia in Svizzera e poi abbandonata in una zona paludosa del piccolo comune di Cheyres-Châbles, nel Canton Friburgo. A distanza di oltre un anno dal ritrovamento del cadavere della 19enne, ora si riapre il caso degli abusi con la richiesta di rinvio a giudizio dell'uomo. L'anziano ora sarà sottoposto a una perizia psichiatrica, richiesta dall'avvocato difensore, per verificarne l'infermità mentale e l'eventuale suo impedimento a presenziare al processo.

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