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Lecce, 28enne ucciso a colpi di pistola dopo lite davanti alla paninoteca: 25enne confessa

La vittima, raggiunta da un solo proiettile di arma da fuoco sparato da distanza ravvicinata, è morta poco dopo in ospedale. Il 25enne, reo confesso dopo una breve fuga, si è giustificato spiegando di essere stato vittima di un agguato da parte di un gruppo di persone durante il quale si è difeso sparando.
A cura di Antonio Palma
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"Mi sono difeso, non volevo ucciderlo. Mi avevano teso un agguato, avevano un coltello" così si è giustificato, dopo essersi costituto ai carabinieri, il 25enne salentino reo confesso dell'omicidio del 28enne Mattia Capocelli, colpito mortalmente da un solo proiettile di arma da fuoco sparato da distanza ravvicinata nella notte tra mercoledì e giovedì a Maglie, in provincia di Lecce. Alla base dell'assassinio, avvenuto davanti a un camion paninoteca alle 2 della notte, ci sarebbe dunque una lite ben presto sfociata in aggressione la cui natura però deve essere ancora accertata con precisione dagli inquirenti. Sia l'assassino che la vittima infatti hanno precedenti penali per droga e alla violenta contesa avrebbero partecipato diverse persone prima dello sparo fatale che ha raggiunto la vittima al collo.

Secondo il racconto del 25enne, ora accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e porto abusivo di arma da fuoco, sarebbe stato vittima di un agguato e si sarebbe difeso. Il giovane ha raccontato ai carabinieri che la vittima  gli avrebbe intimato di recarsi subito sul posto dove lui e altri avevano sequestrato il fratello che implorava aiuto al telefono. Per questo si sarebbe portato dietro la pistola calibro 6.35 con la quale poi ha fatto fuoco. Il 25enne ha spiegato di essere stato subito colpito da una delle persone presenti con due coltellate di striscio alla schiena. Mentre cercavano di colpirlo di nuovo sarebbe partito il colpo che a suo dire però non voleva essere mortale. Il 25enne pensava di averlo colpito al braccio e non alla gola perché quando è scappato la vittima ara in piedi.

Il 28enne invece è crollato poco dopo e, nonostante sia stato trasportato in ospedale, è morto alcune ore dopo. Il 25enne si è dato alla fuga ma i carabinieri avevano già stretto il cerchio attorno a lui dopo aver raccolto varie testimonianze e acquisito le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona. Al quel punto, con il suo avvocato, il reo confesso si è costituto raccontando la sua versione.

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