453 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le “vittime del Salvabanche contro il governo: “Da loro solo promesse, ma sono uguali al Pd”

L’Associazione Vittime del Salvabanche protesta contro il governo Lega-M5S: “Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l’intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere e slogan, arriva la norma di legge del governo M5S-Lega, sui rimborsi. Niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd”.
A cura di Charlotte Matteini
453 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo le proteste dei No Tap e dei No Muos, si ingrossano ulteriormente le fila dei delusi dal governo giallo-blu. Nonostante nella legge di bilancio siano stati stanziati 1,5 miliardi di euro, le vittime del cosiddetto decreto "Salvabanche", i risparmiatori che si video azzerare gli investimenti fatti nelle banche popolari fallite (Etruria, Carife, Marche, CariChieti e le Venete), protestano contro il governo Lega-M5S.

"Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l'intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere e slogan, arriva la norma di legge del governo M5S-Lega, sui rimborsi. Un rimborso parziale (solo nella misura del 30%) che verrà dato agli azionisti che ‘hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell'Arbitro'. Niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd", si legge nella lettera dell'Associazione Vittime del Salvabanche, lo stesso gruppo che all'inizio dell'avventura governativa venne ricevuto dal presidente Conte, interessatosi alla vicenda. Il vicepremier Luigi Di Maio cerca di gettare acqua sul fuoco: "Nella manovra abbiamo stanziato un miliardo e mezzo, 15 volte di più se paragonato all'elemosina di 100 milioni del vecchio governo. C'è chi gioca a metterci l'uno contro l'altro avvelendando i pozzi", ha dichiarato commentando la notizia delle proteste.

In sostanza, i risparmiatori che investirono nelle Popolari andate in fallimento criticano l'approccio del governo giallo-blu, sottolineando che per quanto riguarda le procedure e l'ammontare dei risarcimenti nulla è cambiato rispetto a quanto disposto all'epoca dal Partito Democratico. Sia per quanto riguarda le 4 banche popolari che per le banche venete, sottolinea l'Associazione, "praticamente non si è fatto nulla di nuovo perché si applicano semplicemente gli strumenti che aveva messo in piedi il vecchio governo; quindi rimborso forfait o arbitrato da liquidare tramite il Fondo interbancario di tutela dei depositi, ma sempre vincolati dai medesimi paletti (reddito Irpef e data di acquisto)".

Nonostante le promesse, dunque, non vi sarà alcun tipo di risarcimento totale e chi aveva già ricevuto il rimborso all'80% non potrà recuperare il restante 20% di investimenti persi. Gli obbligazionisti esclusi dai rimborsi dal precedente governo rimarranno esclusi anche dal nuovo procedimento e coloro che avevano comprato da intermediario e non vennero rimborsati prima, non potranno aspirare ad alcun rimborso nemmeno con il nuovo governo.

Per quanto riguarda gli azionisti, i ristori saranni parziali al 30% nella misura massima di 100mila euro, a cui poi andranno decurtati tutti i dividendi storicamente percepiti, e questo contribuirà ad abbassare sensibilmente il valore del rimborso. Accettando questi rimborsi parziali, inoltre, gli azionisti rinunceranno automaticamente a qualunque altra pretesa di rimborso.

"Al di là delle rassicurazioni del governo viene confermato ‘l'onere della prova', ovvero la necessità di disporre di una sentenza o una pronuncia favorevole riconosciuta ufficialmente per poter accedere al fondo di ristoro. Ma soprattutto cade il mantra delle ‘restituzioni totali': il ristoro arriverà solo fino al 30% di quanto perso, e comunque fino a un massimale di 100mila euro", spiega l'Associazione vittime del Salvabanche.

"Ricordiamo a quello che tanto si proclama come Governo del Cambiamento che l'impegno sarebbe dovuto essere quello di mettere in discussione i decreti incostituzionali di risoluzione delle 4 banche e delle 2 venete emanati dal PD alla Corte Costituzionale, costringere le banche che hanno acquistato ad 1 euro a metterci i soldi per rimborsare tutti, sarebbe dovuto essere quello di punire i responsabili compreso Banca Italia e Consob, invece alla fine, al netto della propaganda si seguono le orme del PD. Non solo: lasciare ancora gente a zero a fronte ai tanti soldi stanziati a favore dei media è deleterio e sconfortante al pari dell'azzeramento stesso", conclude l'Associazione.

453 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views