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Le sue 135 pecore non producono più buon latte: pastore sardo le sgozza tutte

Le carcasse sono state abbandonate in un fossato, mentre il responsabile della carneficina ha fatto perdere le sue tracce da giorni. La cooperativa che in passato aveva acquistato il latte ora lo rifiutava perché fuori norma, probabilmente a causa dell’alta carica batterica. Da qui la decisione dell’allevatore di uccidere tutti gli animali.
A cura di D. F.
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La qualità del latte che producevano non era sufficientemente alta. Per questo un pastore di 62 anni di Ploaghe (Sassari) ha tagliato la gola alle sue 135 pecore, uccidendo insieme a loro anche i quattro cani che lo aiutavano a tenere il gregge. A fare la macabra  scoperta sono stati gli allevatori della zona, che hanno iniziato a sentire l’odore delle carcasse in decomposizione e hanno rintracciato i corpi degli animali.

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L’uomo, già noto alle forze dell’ordine perché nel 1998 era stato sospettato di avere sparato ad un vicino di casa, al momento ha fatto perdere le sue tracce. Stando a quanto accertato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato e dalla polizia locale, il 62enne era esasperato dal fatto di non riuscire più a vendere il latte delle sue pecore. La cooperativa che in passato l’aveva acquistato ora lo rifiutava perché fuori norma, probabilmente a causa dell’alta carica batterica. Per questa ragione, in un raptus di rabbia, il pastore le ha sgozzate tutte con l’aiuto di un coltellaccio, ammassandole poi ad una siepe in un fossato.

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