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Le ruba la bici al parco, lei lo insegue e lui la stupra: la violenza shock ad Arezzo

La donna sarebbe stata avvicinata dall’uomo ma il furto sarebbe stato usato come esca per attirarla in una trappola e violentarla. La vittima ha denunciato la violenza il giorno dopo ed è scattato l’arresto per l’uomo indicato, ma lui di fronte al giudice ha negato: “Rapporto consenziente anche se da ubriachi”
A cura di Antonio Palma
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Costretta ad inseguire un uomo che le avrebbe rubato la bicicletta e poi trascinata in una zona appartata e qui brutalmente aggredita e stuprata. È la terribile violenza di cui sarebbe stata vittima una donna 30enne  di Arezzo che nelle scorse ore ha denunciato tutto ai carabinieri facendo arrestare il suo presunto aguzzino. La brutta storia si sarebbe consumata in un parco cittadino giovedì sera. Come ha raccontato la vittima,  mentre camminava in strada un uomo le si sarebbe avvicinato sottraendole la bici e spingendola così a inseguirlo. In realtà si sarebbe trattato di una trappola nella quale la donna  sarebbe cascata. L'uomo avrebbe usato la bici come esca, correndo fino in un punto appartato dove infine si sarebbe consumato lo stupro.

La donna,  sotto choc,  non ha denunciato subito tutto ma ha atteso il giorno dopo per recarsi al comando provinciale dei carabinieri e raccontare l'accaduto e i dettagli che sabato hanno portato all'arresto del presunto responsabile, un cittadino marocchino con qualche precedente per droga. La donna ha rivelato elementi precisi sula sua identità e per i militari non è stato difficile arrestarlo , visto che l'uomo non si era spostato dalla zona  dove vive. Sono stati gli stessi militari a consigliare poi alla donna di andare in ospedale dove, dopo le visite, i medici in effetti hanno riscontrato i segni di un rapporto sessuale violento e fatto scattare la procedura del codice rosa, quello che tutela i soggetti deboli vittime di violenze.

Per l'uomo è scattato il fermo disposto dal Pm Julia Maggiore, che sta coordinando le indagini, ma di fronte al Gip il presunto stupratore ha rigettato le accuse. Il 45enne nell'interrogatorio di garanzia in carcere, infatti, si è difeso sostenendo che la donna lo conosceva e che si sarebbe trattato di un rapporto consenziente anche se da ubriachi. Secondo lui la donna lo avrebbe seguito di sua spontanea volontà nel tugurio ricavato da un complesso edilizio mai completato in zona Cappuccini e lì i due avrebbero consumato una notte di alcool e sesso.

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