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L'omicidio di Roberta Ragusa

Le intercettazioni del 2013 in casa Logli, Sara alla figlia di Roberta: “Datti fuoco”

Il settimanale Giallo ha pubblicato alcune intercettazioni raccolte in casa Logli nel 2013. Roberta Ragusa era scomparsa da un anno e tre mesi, in casa era stata sostituita dall’ex babysitter Sara Calzolaio, che si trovava per la prima volta nel ruolo di ‘madre’. Liti e battibecchi con la piccola A., la figlia di Roberta: “Datti fuoco”.
A cura di Redazione
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È aprile 2013, in casa Logli Ragusa è già andato in scena uno sconvolgimento di ruoli: Roberta è sparita, al suo posto nel ruolo di moglie/mamma è spuntata Sara Calzolaio, l'ex babysitter ed ex segretaria della scuola guida di Roberta. Antonio Logli, invece, è rimasto al suo posto. I due figli di Roberta, Daniele e la piccola A. vengono assistititi da psicologi e Servizi sociali che così descrivono la situazione familiare, nei documenti pubblicati in esclusiva dal settimanale ‘Giallo'. "Sia il padre che i nonni dei minori – si legge – tendono a banalizzare e a minimizzare il dolore e le ripercussioni della scomparsa della signora Ragusa sui due ragazzi, con qualche distinguo per la nonna che non crede possibile l’allontanamento volontario, dato l’amore immenso che questa nutriva per i figli". "Tutte le persone da noi sentite – continuano – descrivono la signora Ragusa come una madre sempre centrata sui figli e in simbiosi con questi, caparbia e determinata. A nostro avviso è importante segnalare come i due ragazzi vivano la scomparsa della madre in modo differente: la bambina pensa a un possibile rientro della madre e fantastica di come sistemare le questioni relazionali in famiglia collocandosi con il padre e la compagna di questi in un altro appartamento e lasciando la casa familiare alla madre. Il ragazzo, invece, mostra più sofferenza a distanziarsi dalla tesi del papà e del nonno e mestamente ha confidato che pensa che la mamma non si sia allontanata spontaneamente".

"Voglio la mamma"

Dunque, i due ragazzi che oggi si sono schierati dalla parte del padre, avallando quindi l'ipotesi difensiva dell'allontanamento volontario della madre, erano pervasi da sentimenti ambivalenti, di attesa, ma anche di disillusione. Sembra essere A., la minore, a soffrire maggiormente la nuova condizione. È lei a scontrarsi verbalmente con Sara Calzolaio, neo-mamma che vorrebbe silenziare le esplosioni di pianto della bambina come comuni capricci e la sgrida. "La sceneggiata non serve a niente" dice Sara – intercettata dalle microspie degli inquirenti – il  29 aprile, mentre la ragazzina urla e piange sul pavimento. Non è la prima volta. Il 7 aprile Sara redarguisce duramente A..: "Devi stare attenta a come si parla, a cosa di dice, te datti fuoco!". Per tutta risposta la ragazzina dice: "Io non mi do fuoco dattelo te".  Logli, invece, quando coinvolto nei litigi prova a spiegare alla bambina che è per loro che Sara si è trasferita in casa e che gli vuole bene. "Voglio la mamma", ribatte la piccola.

Sara Calzolaio e Antonio Logli oggi

Oggi Antonio Logli continua a convivere con Sara Calzolaio nell'abitazione di Gello San Giuliano, da dove può muoversi liberamente, essendo sottoposto, in attesa di sentenza definitiva, solo all'obbligo di firma. Il verdetto della Cassazione è atteso per il prossimo luglio, quando la Suprema Corte dovrà decidere se confermare o meno la condanna a vent'anni di carcere per il reato di omicidio e distruzione di cadavere della moglie Roberta.

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