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“Le 120 giornate di Sodoma” è tesoro nazionale: vietata l’asta del manoscritto di De Sade

La Francia ha dichiarato il romanzo patrimonio nazionale, ma c’è ancora il rischio che il prezioso manoscritto finisca nelle mani dei privati stranieri.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il manoscritto de "Le 120 giornate di Sodoma" è stato dichiarato tesoro nazionale.
Il manoscritto de "Le 120 giornate di Sodoma" è stato dichiarato tesoro nazionale.

Il romanzo “più impuro mai scritto da che il mondo è mondo”, definito così dalle stesse parole del suo autore, il marchese Donatien de Sade, è stato dichiarato tesoro nazionale. In questo modo il governo francese ha evitato che il prezioso manoscritto de “Le 120 giornate di Sodoma” venisse venduto al miglior offerente, magari straniero: ora la Francia ha poco tempo per rendere definitiva l’acquisizione ed evitare che il romanzo venga rimesso all'asta.

La celebre opera di De Sade doveva essere messa in vendita lo scorso 20 dicembre dall’Aristophil, una società di investimenti francese che nel 2015 ha dichiarato fallimento in seguito alle pesanti accuse di truffa a carico del suo fondatore, Gérard Lhéritier. Una vendita controversa dunque, quella del manoscritto di De Sade che, come molti altri importantissimi tesori della letteratura, rischia ancora di finire in mani private: insieme a “Le 120 giornate di Sodoma” infatti l’asta prevedeva la vendita di quattro opere di André Breton risalenti agli anni Venti, per un totale stimato di 10 milioni di euro.

Il rotolo manoscritto de "Le 120 giornate di Sodoma" di De Sade.
Il rotolo manoscritto de "Le 120 giornate di Sodoma" di De Sade.

Il trasgressivo marchese scrisse la sua opera capitale, riconosciuta dai critici come una delle più controverse ma fondamentali della letteratura moderna, mentre si trovava incarcerato nella Bastiglia, nel 1785. Quattro anni dopo De Sade viene trasferito dalla prigione parigina in un manicomio e perde per sempre il prezioso manoscritto: sua moglie, incaricata dallo stesso marchese di recuperare tutti i suoi effetti personali, arriva troppo tardi, precisamente il 14 luglio 1789, giorno in cui i rivoluzionari prendono la Bastiglia.

Negli anni il manoscritto è passato nelle mani di numerosi collezionisti: lo psichiatra Iwan Bloch fu il primo a pubblicare l’opera nel 1904 e a determinarne l’estremo “valore scientifico” oltre che letterario, per l’accuratezza con cui De Sade aveva descritto le perversioni dei quattro protagonisti. Successivamente il prezioso rotolo manoscritto passa illecitamente dalla Francia alla Svizzera, per tornare soltanto nel 2014 in Francia, grazie all’Aristophil.

La più preziosa collezione antiquaria d’Europa

Una delle rarissime firme del Marchese De Sade.
Una delle rarissime firme del Marchese De Sade.

La società che ha tentato di vendere il rotolo di pergamena è fra le più grandi del mercato antiquario d’Europa: centinaia di lettere di Napoleone, il testamento di Luigi XVI, le opere di Breton, l’archivio di Victor Hugo, le lettere di Van Gogh e alcuni quaderni di Einstein sono solo una piccola parte dell’enorme quantità di tesori collezionati da Gérard Lhéritier dagli anni Novanta ad oggi.

Una collezione valutata 500 milioni di dollari con numerosi pezzi dichiarati “patrimonio nazionale”, che in seguito alle accuse di truffa rischia tutt’ora di finire chissà dove. Il governo francese ha ora 30 mesi di tempo per trovare i finanziamenti per acquistare definitivamente le opere, che altrimenti verranno rimessi in vendita al miglior offerente. Si tratta dell’ultimo manoscritto del Marchese ancora in mano ai privati, che ora rischia di finire all’estero.

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