72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lavoro, sale la disoccupazione all’11,1%, ma cresce il numero delle donne occupate

Secondo gli ultimi dati Istat relativi a gennaio scende la disoccupazione giovanile, a fronte di un lieve aumento generale della disoccupazione, che tocca l’11,1%, con un +0,2% rispetto a dicembre.
A cura di Annalisa Cangemi
72 CONDIVISIONI
Immagine

Secondo l'Istat la disoccupazione a gennaio è salita all'11,1%, guadagnando +0,2 punti percentuali rispetto a dicembre. Secondo l'istituto il tasso non aumentava da luglio scorso. La stima delle persone in cerca di occupazione torna a crescere (+2,3%, +64 mila) dopo cinque mesi consecutivi di calo. In tutto i disoccupati sono 2 milioni e 882 mila.

Ma il dato positivo è che è calata la disoccupazione giovanile: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a gennaio scende al 31,5% (-1,2 punti). L'Istat ha spiegato che si tratta del minimo da dicembre 2011 quando era pari al 31,2%. Sul fronte dell'occupazione l'Istituto segnala un aumento per gli under25, che su base mensile salgono di 61 mila unità (+6%), attestandosi a 1 milione e 74 mila occupati. E il tasso di occupazione giovanile sale al livello più alto da ottobre 2012 (18,3%). Un altro elemento positivo delle ultime rilevazioni Istat è l'aumento del numero di donne che lavorano: a gennaio l'occupazione femminile ha toccato un record storico, salendo al 49,3%. Mentre il tasso di inattività delle donne è sceso al 43,7%, anche in questo caso un minimo assoluto. Ma rimane evidente il divario tra uomini e donne: il tasso di occupazione delle donne resta comunque di quasi 20 punti percentuali inferiore a quello degli uomini (67%).

Complessivamente si registra nel mese di gennaio un aumento del numero di occupati di 25 mila unità (+0,1%), riaspetto al mese precedente. E l'istituto ha sottolineato che "crescono in misura consistente i dipendenti a tempo determinato, mentre calano i permanenti e gli indipendenti". Tra i dipendenti, segnala l'Istat, l'aumento è determinato esclusivamente dai lavoratori a termine (+2,3%, +66 mila) mentre calano i permanenti (-0,1%, -12 mila). Anche nel trimestre novembre-gennaio l'occupazione cresce tra i dipendenti (+0,1%, +21 mila), esclusivamente a termine (+2,4%, +68 mila), mentre risultano in calo i permanenti (-0,3%, -46 mila) e gli indipendenti (-0,5%, -27 mila). Ugualmente su base annua la crescita interessa i soli lavoratori dipendenti (+2,0%, +347 mila) a fronte di un calo tra gli indipendenti (-3,5%, -191 mila). La crescita dei dipendenti nei dodici mesi è determinata solo dai lavoratori a termine (+16,3%, +409 mila), mentre calano i permanenti (-0,4%, -62 mila).

Anche il Pil italiano è in crescita: nel 2017 si registra un aumento dell'1,5%. Rispetto al 2016 l'accelerazione è netta (la crescita nel 2016 è stata dello 0,9%). Si tratta, infatti, dell'incremento maggiore dal 2010, quindi da sette anni. Il dato è in linea con le indicazioni del Governo, che nella Nota di aggiornamento al Def ha previsto un rialzo dell'1,5%. Il rapporto debito-Pil dell'Italia è risultato nel 2017 pari al 131,5%, in calo rispetto al 132,0% del 2016. Soddisfatto il ministro dell'Economia Padoan: "Con i dati 2017 l'Istat ci dice cose importanti sul frutto del lavoro di questi anni: Pil +1,5 (massimo dal 2010), deficit in calo all'1,9%, debito in calo al 131,5%, tasso di occupazione 51,8% (ai massimi dal 2008)".

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views