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Lavoro, Istat: l’occupazione cresce “a ritmi sostenuti”, superati i livelli pre-crisi

I dati pubblicati dall’Istat evidenziano come il tasso di disoccupazione sia calato al 10,7% e come il secondo trimestre del 2018 si caratterizzi “per un deciso aumento dell’occupazione”, nonostante la crescita economica sia in Italia “più lenta di quella dell’economia dei paesi dell’area Euro”. I dati sugli occupati sono migliori di quelli del periodo pre-crisi.
A cura di Chiara Caraboni
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Nonostante la crescita economica italiana risulti più lenta rispetto gli altri paesi dell’Eurozona, fermandosi a +0,4% rispetto allo scorso trimestre, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) annuncia che nei mesi di aprile, maggio e giugno si è riscontrato “un deciso aumento dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, in un contesto di diminuzione della disoccupazione e dell’inattività” . Si evidenzia una crescita dei posti di lavoro, con un aumento di 387 mila occupati, concentrati soprattutto tra i dipendenti a termine, a fronte del calo di quelli a tempo indeterminato (+390 mila e -33 mila, rispettivamente) e della crescita degli indipendenti (+30 mila). Il tasso di occupazione aumenta di 0,5 punti, portandosi al 58,7%. Inoltre, non si ferma l’incremento dei lavoratori a tempo pieno e congiuntamente aumentano anche i lavoratori con contratto part-time, che salgono al 63,7%. Il dato sugli occupati è migliore di quello del secondo trimestre del 2008, ovvero prima del tracollo dovuto alla crisi.

L’Istat segnala poi positivamente il miglioramento dei dati relativi all'occupazione per i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, una crescita che risulta più intensa per le donne e nelle regioni del Centro e del Sud. Contestualmente, diminuisce ancora la disoccupazione, scendendo al 10,7%, in flessione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti su base annua, toccando il livello più basso da sei anni.

La ricerca mostra come siano aumentati gli ingressi tra gli occupati di persone provenienti sia da una situazione di disoccupazione sia dall’inattività; l’incremento coinvolge soprattutto gli uomini, i giovani di 25-34 anni, gli individui con elevato livello di istruzione e i residenti al Nord.

Con la crescita dell’industria e dei servizi, inoltre, aumentano le posizioni lavorative dipendenti dello 0,4%. Questo dato è, comunque, legato direttamente alla diminuzione delle ore lavorate per dipendente dello 0,4% su base annua. Si riscontra un aumento dei posti vacanti sia su base annua (0,2%) che su base congiunturale (0,1%). Infine, grazie all’aumento degli oneri sociali pari a +1,5% su base congiunturale e +4,3% su base annua rispetto a quello delle distribuzioni (+0,4% su base congiunturale e +1,9% su base annua) è potuto crescere anche il costo del lavoro (+0,7% rispetto lo scorso trimestre e +2,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

Dalla parte dell’offerta di lavoro, invece, nel secondo trimestre del 2018 l’occupazione è cresciuta rispetto al trimestre precedente evidenziando un +203 mila (+0,9 punti) a seguito dell’aumento dei dipendenti a termine, della stabilità dei lavoratori a tempo indeterminato e della ripresa degli indipendenti. A luglio 2018, però, al netto della stagionalità, il numero di occupati mostra una lieve flessione rispetto a giugno 2018 (-0,1%). Il tasso di occupazione, tuttavia, rimane stabile.

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