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Lavoro, Inps: “60mila aziende hanno percepito sgravi contributivi indebitamente”

L’ente previdenziale stima un totale di 600 milioni di euro di sgravi contributivi indebitamente percepiti nel triennio 2015-2017 da aziende che non avevano diritto all’esonero.
A cura di Antonio Palma
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Circa 60mila aziende nel corso del 2015 hanno percepito indebitamente sgravi contributivi previsti dalla legge di Stabilità per l'assunzione di lavoratori e che ora dovranno restituire. È quanto ha segnalato oggi il direttore centrale dell'ufficio Entrate dell’Inps, Gabriella Di Michele. Il risultato atteso nel triennio è di circa 100 milioni di euro di recupero dei contributi e 500 milioni di euro di maggiore gettito futuro vist che le aziende non usufruiranno più dello sgravio e pagheranno per intero la contribuzione dovuta. "Dalle nostre ipotesi stimiamo un totale di 600 milioni di euro di sgravi contributivi indebitamente percepiti nel triennio 2015-2017" ha dichiarato infatti Di Michele a margine di un convegno dello stesso ente previdenziale, aggiungendo: "Si tratta di sgravi contributivi che i soggetti non avevano diritto di percepire e che contiamo di portare nel gettito pubblico".

Secondo i calcoli dell'Inps, al problema sarebbero interessati circa 100mila lavoratori su un totale di un milione e mezzo di assunti nel 2015 con l’esonero totale di contributi previdenziali. Gli sgravi contributivi  erano stati introdotti dal governo nella legge di stabilità dell'anno scorso per dare nuovo impulso all'occupazione italiana da tempo in grave crisi come dimostrano i numeri dell'Istat. Decine di migliaia di aziende ne hanno approfittato nei mesi scorsi facendo salire il numero degli occupati stabili anche se in maniera temporanea. Tra queste però secondo l'Inps ci sarebbero diverse società che si troverebbero in una situazione di irregolarità perché non avrebbero reale diritto agli sgravi.

In totalel'ufficio entrate dell'Inps però conta di recuperare tra il 2014 e il 2016 400 milioni fra recupero e mancata erogazione di prestazioni indebite a chi non ne ha diritto. Secondo l'ente nella maggior parte dei casi si tratta di indennità di disoccupazione concesse a lavoratori sulla base di rapporti di lavoro fittizi. Di Michele infatti ha segnalato che nel biennio 2014-2015 l'Inps ha identificato 700 aziende fittizie con 30mila finti lavoratori e nel 2016 si prevede di identificare altre 500 aziende fittizie con 20mila falsi lavoratori.

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