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Lavoro, arrivano le prime assunzioni con concorso al Quirinale per volere di Mattarella

Il restyling del Quirinale, impresso dal presidente Mattarella: personale assunto al Colle con regolare bando di concorso.
A cura di Annalisa Cangemi
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 Mattarella vuole incidere il marchio al suo settennato, e lo fa aggiornando la macchina amministrativa del Quirinale. Negli ultimi trent'anni, per lavorare alla "corte" del presidente, bisognava essere reclutati attraverso "chiamata diretta" o per distacco da altre sede istituzionali. Non succedeva dai tempi della presidenza di Pertini che venisse bandito un concorso.

Adesso il vento è cambiato. E la prima decina di neoassunti prenderà servizio al Colle i primi giorni di febbraio. E parliamo di alti funzionari, tecnici e operai. Il presidente Mattarella ha voluto che ci fosse un cambio di passo: e così sono state fissate in modo canonico la prova selettiva, le prove scritte e orali, la graduatoria. I primi lavoratori assunti avranno il titolo di i "referendario", primo gradino nella carriera del funzionario nell'amministrazione.

Tra 15 anni potrebbe arrivare lo scatto di carriera, e potrebbero ricoprire l'incarico di "consigliere", ultimo step prima della poltrona da vicesegretario generale. In questo momento vicesegretari sono tre, mentre il segretario generale viene sempre scelto al di fuori dalla cerchia dei dipendenti del Quirinale. A quel punto lo stipendio sarebbe di 240mila euro, come lo stesso presidente della Repubblica.

Concorsi pubblici anche per la tenuta presidenziale di Castelporziano. In questo caso si cercano prevalentemente ruoli tecnici. Il bando è rivolto in particolare a ragionieri, e figure specializzate nella cura dell’ambiente e degli animali per la grande oasi naturalistica di 6000 ettari alle porte di Roma,in cui adesso sono state autorizzate le visite pubbliche proprio per volere di Mattarella. Una trentina le assunzioni nei ranghi del Quirinale per i vincitori, già entrati in servizio.

Porte aperte anche per palazzo San Felice, una costruzione da 5 mila metri quadrati in via della Dataria, nel cuore di Roma, che ha ospitato per decenni gli alloggi di servizio dei segretari generali, da Gifuni fino a Marra, di funzionari e di vari consiglieri dei presidenti della Repubblica. L'edificio potrebbe avere una nuova vita: ospiterà i 400 mila volumi della Biblioteca nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (ora a Palazzo Venezia), in base ad un accordo con il ministro Dario Franceschini, titolare dei Beni culturali.

Anche le scuderie del Quirinale hanno sono state "riadattate" come spazio espositivo. Già Oscar Luigi Scalfaro le aveva affidate al comune di Roma  per farne sede di grandi mostre da offrire alla città. Ma il rapporto con il Comune, prima con Marino e poi con la Raggi, è stato reso sempre più difficile a causa del venir meno della copertura finanziaria. Mattarella ha deciso allora Ecco allora, nel giugno 2016, di affidarne la gestione al ministero dei Beni culturali.

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