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Laura Boldrini a Savona per processo contro sindaco leghista che le augurò lo stupro: “Salvini lo condanni”

L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, è a Savona per il processo contro Matteo Camiciottoli, il sindaco leghista che le ha augurato lo stupro. Boldrini si rivolge a Salvini: “Prenda pubblicamente posizione. Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Inizia oggi il processo nei confronti di Matteo Camiciottoli, il sindaco della Lega che circa un anno fa aveva augurato all’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, di essere stuprata per farle “tornare il sorriso”. E per l’occasione l’esponente di Liberi e Uguali è a Savona, dove si tiene il processo. Dalla città ligure Boldrini chiede al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, “di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario”. “Non è facile per una donna sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata”, spiega la deputata di LeU annunciando la sua presenza a Savona.

Contattata da Fanpage.it, l'ex presidente della Camera Laura Boldrini ha aggiunto: "Ho ricevuto un insulto abominevole. Volevo essere qui a Savona perché quello che ha detto il primo cittadino è di una gravità incommensurabile. Mi ha augurato lo stupro, come se una violenza sessuale possa essere per una donna motivo di benessere o di ilarità. Davanti a una frase del genere credo non si possa lasciar correre. L'ulteriore aberrazione è che Camiciottoli rappresenta una comunità, e quindi mi chiedo quali garanzie dia un sindaco così alle cittadine che rappresenta. Quale messaggio sarà arrivato ai giovani? Sono qui per mia figlia. Anche lei è rimasta molto colpita da questa vicenda. Ma sono qui anche per tutte quelle donne che ogni giorno sono costrette a subire lo stesso trattamento, e vivono in silenzio la loro umiliazione, perché magari non hanno la forza di alzare la voce. Ma in uno stato di diritto ci sono le leggi e i tribunali, e quindi bisogna farsi rispettare". 

La Boldrini si rivolge al ministro dell’Interno: “Qualche giorno fa Matteo Salvini mi ha chiesto pubblicamente di condannare le minacce di morte che aveva ricevuto a Milano durante una manifestazione di piazza. E io l’ho fatto perché sono convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall’odio e dalla violenza”. L’ex presidente della Camera chiede quindi a Salvini di prendere posizione sulle dichiarazioni del sindaco leghista e aggiunge: “Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono non solo la mia dimensione privata ma la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?”.

A favore della Boldrini è anche nato un hashtag su Twitter, con il quale si ribadisce l’importanza di questa battaglia dell’ex presidente della Camera a favore di tutte le donne: “#IoStoConLaura”. E la stessa Boldrini ha voluto ringraziare gli utenti sul social network: “Grazie di cuore – scrive -. Una battaglia da fare in nome e per conto di tutte quelle persone che non vogliono vivere in una società dove dominano odio e violenza. Uniamo le nostre forze, anche per il bene dei nostri figli e delle nostre figlie”. A esprimere vicinanza alla Boldrini è anche la deputata di LeU, Rossella Muroni: “Sarò con il cuore vicino a Laura Boldrini per il processo contro il sindaco Camiciottoli che in rete le augurò lo stupro. Una battaglia difficile in difesa delle donne che Laura fa per tutte e tutti noi”. Solidarietà anche dall’ex ministra dell’Istruzione e senatrice del Pd, Valeria Fedeli: “Al fianco di Laura Boldrini nel processo contro il sindaco della Lega per gravissimi insulti sessisti e nella battaglia culturale a partire dalle scuole con il piano nazionale per l’educazione al rispetto”. Si schiera con la deputata di LeU anche l'ex ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia: "Inizia il processo a un sindaco della Lega per un gravissimo insulto a Laura Boldrini. Vicenda simbolica dei tempi: gli insulti in rete, il disprezzo degli altri, prime tra tutte le donne, e l'irresponsabilità di alcuni, malgrado rappresentino le istituzioni. Laura, siamo con te".

Il processo contro il sindaco leghista

Le indagini sono partite dopo le denunce presentate da Boldrini. Il sindaco leghista di Pontinvrea, piccolo comune ligure, Matteo Camiciottoli, è stato rinviato a giudizio dalla procura di Savona. Boldrini aveva annunciato già negli scorsi mesi che si sarebbe costituita parte civile, così come alcune associazioni contro la violenza sulle donne. Dopo il caso dello stupro di Rimini, l’estate scorsa, il sindaco twittò, riferendosi ai colpevoli: “Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari gli mette il sorriso”.

Le associazioni si costituiscono parte civile

Alla prima udienza del processo le Associazioni Udi, rappresentata dall'avvocato Barbara Pasquali, Differenza Donna, con l'avvocato Teresa Manente, Snoq Torino, insieme al legale Michela Quagliano, D.i.R.e, con l'avvocato Nadia Calafato e il Centro per non subire violenza Onlus da Udi, con l'avvocato Sabina Castagnetta, sono state ammesse come parti civili. Le associazioni hanno quindi espresso soddisfazione per la decisione del Giudice, che riconosce che "il bene tutelato è un diritto di tutte le donne, anche nella loro accezione associativa".

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