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Latte, il prezzo sale a 74 centesimi al litro. Salvini: “Festeggerò con i pastori”

Accordo raggiunto in Sardegna sul prezzo del latte ovino: l’intesa prevede 74 centesimi al litro, contro i 72 su cui si erano arenate le trattative nell’ultimo mese. L’accordo prevede anche un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. I pastori: “Soddisfatti? È un punto di partenza”
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo oltre un mese di trattative sul prezzo del latte ovino c'è finalmente l'accordo tra pastori e industriali. Il tavolo convocato dal prefetto di Sassari Giuseppe Marani, nominato commissario di filiera lo scorso 21 febbraio, ha chiuso un'intesa che prevede 74 centesimi al litro, con l'impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. Al vertice in Prefettura hanno partecipato i rappresentanti dei pastori, le aziende di trasformazione con i rappresentanti del governo, della Regione Sardegna e delle associazioni di categoria.

"Sono soddisfatto e ringrazio tutti quelli che hanno permesso di arrivare a questo risultato positivo. Conto di tornare presto in Sardegna per festeggiare con i pastori, sempre pronto a intervenire qualora ce ne fosse bisogno", lo ha detto vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. Più cauti i pastori: "Soddisfatti? È un punto di partenza, ma ora c'è da prendere in mano tutta la fase strutturale", ha commentato Gianuario Falchi, uno dei pastori che fa parte della delegazione degli allevatori al tavolo convocato in Prefettura.

"Stiamo aspettando che ci diano una data per il tavolo di filiera – ha detto un altro rappresentante degli allevatori, Andrea Mulas – dove si dovrà trattare sulla piattaforma da presentare all'assemblea straordinaria dei consorzi di tutela". Il tavolo di filiera, fissato per il prossimo 15 marzo a Sassari, sarà l'occasione "per iniziare a modificare lo statuto e parlare di riforma per tutti i consorzi per far ripartire la filiera, per il nostro futuro, per riprenderci i nostri diritti". In rappresentanza di chi produce il Latte c'era anche Coldiretti: "Chiedevamo un acconto per ri-quantificare a saldo il prezzo in base alle vendite dei formaggi, speriamo di aver imboccato una strada nuova, stiamo a vedere", ha detto il presidente regionale, Battista Cualbu. Ma il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio ha assicurato che quello di oggi "è solo l'inizio". 

Per il ministro degli Interni si tratta invece di una promessa mantenuta, un impegno che era stato preso durante la campagna elettorale per le elezioni nell'isola dello scorso 24 febbraio, che si sono concluse con la vittoria del candidato di centrodestra Solinas. Anche se in un primo momento il ministro degli Interni si era spinto fino indicare il traguardo di 1 euro al litro, raggiungibile, a suo dire, nel giro di 48 ore. Comunque fino a qualche settimana fa una soluzione al problema degli allevatori sardi, che con il prezzo del latte sceso a 60 centesimi non riuscivano a coprire i costi di produzione, appariva ancora lontana. Per questo avevano messo a ferro e fuoco la Sardegna, con blocchi stradali che impedivano alle autocisterne di uscire dai caseifici, e versando oltre un milione di litri di latte di pecora per strada, per farsi sentire. A rischio erano 12mila allevamenti, dove pascolano 2,6 milioni di pecore, il 40% di quelle allevate in Italia, che producono quasi 3 milioni di quintali di latte, destinato per il 60% alla produzione di pecorino romano (Dop). Dieci giorni fa i pastori in un primo momento avevano rifiutato l'offerta di far salire il prezzo del latte a 72 centesimi al litro, chiedendo invece di alzarlo a 80 centesimi al litro.

E sempre da quei 72 centesimi era ripartita oggi la vertenza sul prezzo del latte, tenendo presente il decreto firmato ieri dal Governo, che ha stanziato 24 milioni di euro per sostenere la filiera lattiero-casearia della Sardegna.

Il deputato M5S Luciano Cadeddu, ex pastore, aveva accolto così ieri l'approvazione del decreto ‘emergenze agropastorali': "Un ringraziamento al Premier Giuseppe Conte per avere accolto le richieste dei pastori e aver messo in campo tutta la disponibilità del governo per arrivare a questo attesissimo risultato. Un ringraziamento speciale a Luigi Di Maio che da subito senza fare spot elettorali al contrario di altre compagini politiche, e senza cavalcare l’onda della protesta ha coinvolto tutte le parti istituzionali per portare avanti questo decreto emergenza". Il decreto contiene anche gli obblighi di tracciabilità ed etichettatura del latte.

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