L’attacco di Nicola Zingaretti a Salvini: “Vuole l’impunità per i potenti, difende solo il partito”
Nicola Zingaretti attacca duramente Matteo Salvini. "Sta distruggendo l'Italia. Da quando governa c'è meno lavoro, ci sono più debiti, non c'è più crescita, ci sono più insicurezza e illegalità": queste le parole del segretario del Pd, condivise ieri sera in un post su Facebook. Poi, l‘accusa al ministro dell'Interno di volere l'impunità: "Difende solo il suo partito imbarcando di tutto e non difende certo gli Italiani, più indebitati e isolati nel mondo."
Le critiche di Zingaretti fanno riferimento alle ultime vicende giudiziarie che negli scorsi giorni hanno riguardato il partito di Salvini. Intervistato da QN riguardo al caso del sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri, indagato per corruzione, il ministro dell'Interno ha dichiarato che "in un paese civile ciascuno è innocente fino a prova contraria", precisando quindi che "pretendere le dimissioni all’inizio degli accertamenti della magistratura non è da Paese civile". Di qui, l' attacco del segretario del Pd e le accuse di difendere i potenti. "Questa è la verità, ma lo fermeremo unendo l'Italia onesta che lavora e produce", ha scritto Zingaretti, chiudendo il suo post chiamando all'unità "per amore dell'Italia".
Il caso Siri, in cui è coinvolto anche l'imprenditore Franco Paolo Arata, figura vicina al Carroccio, ha provocato ulteriori turbolenze in sede di governo, portando il Partito Democratico a depositare una mozione di sfiducia a causa della continua instabilità causata dal braccio di ferro tra Lega e Cinque Stelle. "L'Italia è paralizzata da continui litigi di due ‘alleati complici' dello sfascio", aveva commentato nei giorni scorsi Zingaretti. Siri e Arata, accusato di aver promesso (ma non si sa se anche consegnato), una tangente da 30 mila euro al sottosegretario della Lega in cambio di favori, potrebbero essere ascoltati dai pm in settimana. Intanto la vicenda rimette in discussione la stabilità della maggioranza e sottolinea le incertezze del governo.