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Lascia il fidanzato, lui l’accoltella: Angela condivide le drammatiche foto dell’aggressione

Angela Jay, medico australiano, ha rilasciato le immagini scioccanti delle ferite sulle gambe: nel novembre 2016 fu pugnalata 11 volte dal fidanzato che aveva lasciato. L’uomo, conosciuto su Tinder, fu poi ucciso dalla polizia. “Se non sono morta quel giorno è per una ragione dice oggi la 28enne.
A cura di B. C.
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Un appuntamento con un uomo conosciuto su Tinder si è trasformato in un incubo per una ragazza australiana di 28 anni. Angela Jay ha ora deciso di pubblicare le foto delle terribili ferite da taglio subite con l’obiettivo di sensibilizzare alle tematiche legate alla violenza domestica e familiare e raccogliere fondi a favore dell’associazione contro la violenza sulle donne, White Ribbon Australia. Le immagini mostrano lividi e ferite da taglio su tutte le gambe: è la prova della brutalità dell'aggressione che quasi l'ha uccisa. Queste foto sono state scattate giorni dopo l’attacco. È con coraggio che le condivido con voi" ha scritto Angela, che lavora come medico. “Guardarle mi turba ancora e mi ricorda il momento più buio della mia vita”.

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La dottoressa è stata attaccata nel novembre 2016 dal suo ex fidanzato, Paul Lambert, 36 anni, che l'ha pugnalata 11 volte e l’ha poi cosparsa di benzina dopo che la ragazza aveva rotto con lui. L’uomo è rimasto poi ucciso dalla polizia intervenuta sul posto, mentre Angela era riuscita a fuggire dal vicino per chiedere aiuto. “Per favore, unisciti a me e parla della violenza domestica e familiare! Aiutatemi a sostenere l'attività di difesa e prevenzione condotta dal White Ribbon Australia facendo una donazione oggi!" scrive la 28enne, che ha deciso di promuovere la sua campagna in vista di un'escursione, la Kokoda Track, che segna l'ultima tappa di un incredibile recupero iniziato dopo l’aggressione.

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Nonostante soffra ancora degli effetti collaterali della terribile esperienza, la ragazza si è dedicata a sensibilizzare e incoraggiare altre donne a condividere episodi analoghi. “Anche se il mio aggressore non è più qui, il ricordo di quello che è accaduto mi terrorizza ogni giorno, ma se non sono morta è per una ragione," disse.

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