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Lascia i suoi cani senza cibo, le bestie spinte al cannibalismo: si mangiano l’una con l’altra

Julie Bernet, 49enne americana, è stata condannata per 11 diversi capi di crudeltà sugli animali. Inizialmente le è stata risparmiata in prigione, ma poi il pm ha decretato che le accuse nei suoi confronti erano troppo gravi e ha stabilito che dovesse fare almeno un anno di carcere.
A cura di Biagio Chiariello
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Li ha ridotti alla fame, spingendoli al cannibalismo. Un’allevatrice di cani è stata condannata per il trattamento aberrante nei confronti dei suoi pastori tedeschi. Julie Bernet, 49 anni, è stata arrestata nel 2015 dopo che uno degli animali è stato visto dai vicini che camminava per la strada, nei pressi della loro casa in Kansas, con la testa mozzata di un altro animale tra le fauci. Quando gli agenti di protezione degli animali sono entrati nella sua proprietà, hanno trovato 11 cani morti o in fin di vita. Alcuni erano rinchiusi in gabbia. Bernet è stata condannata alla libertà vigilata, ma martedì un giudice ha revocato la decisione e le ha ordinato di trascorrere un anno dietro le sbarre. Secondo i pubblici ministeri, il trattamento atroce riservato alle povere bestie “ha giustificato una pena detentiva”. "Le condizioni in cui questi animali venivano tenuti erano inquietanti e orribili", ha detto il procuratore distrettuale Jason Covington.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna avrebbe comprato i cani per venderli nella zona, ma dopo il fallimento della sua attività non è stata più in grado di pagare le bollette e l'elettricità della sua proprietà è stata staccata. Di conseguenza, gli animali sono stati lasciati in gran parte incustoditi. La situazione è stata più volte denunciata dalle associazioni animaliste, fino a quando lo scioccante episodio della testa mozzata ha portata all’intervento delle autorità. "I cuccioli sembravano malnutriti e verminosi. Ho pensato: ‘chi diavolo pensa che tutto questo va bene?’” si chiede Maris Ewing su Facebook. "In realtà vivevo a circa 10 minuti da casa sua in Kansas, avevo chiesto di visitare la proprietà e potenzialmente di lavorare con lei. Ma ha rifiutato e ha detto che era una proprietà privata e gli estranei non erano i benvenuti a lavorare con i cani", ha scritto Maris, condividendo alcune fotografie delle condizioni della proprietà dove erano tenuti i cani. “Il cannibalismo nei cani mostra un grave stato di disperazione in questi animali. Soddisfare il più fondamentale bisogno di nutrizione, mangiando la propria specie è una cosa scioccante” aggiunge l’animalista.

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