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Lago di Nicea, scoperta basilica romanica di 1600 anni fa edificata da Constantino il Grande

Nel Lago di Nicea, a soli tre metri di profondità, è stata identificata una chiesa romanica costruita a partire dal 325 dopo Cristo, in seguito al primo Consiglio di Nicea. Evento che nella storia della cristianità assume un ruolo cruciale, perché fu indetto da Costantino il Grande 1600 anni fa.
A cura di Redazione Cultura
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È sempre stata lì, eppure solo oggi è stata identificata la basilica affiorante dalle acque del Lago di Nicea, in Turchia, a soli 50 metri dalla riva. Da almeno 1600 anni, a soli tre metri di profondità, è stata scoperta e identificata con sicurezza l'edificio in rovina di una chiesa romanica che probabilmente è stata costruita a partire dal 325 d.C., dopo il primo Consiglio di Nicea. Evento che nella storia della cristianità assume un ruolo cruciale, perché fu indetto da Costantino il Grande che convocò centinaia di vescovi e religiosi provenienti da tutto l'Impero con l'intento di affermare la centralità della dottrina cristiana minacciata allora dall'eresia di Ario. La scoperta è avvenuta grazie a delle immagini aeree scattate casualmente. Tre navate dell'edificio sacro visibili dalle immagini.

La conferma dell'identificazione della basilica romanica è dovuta anche al ritrovamento di antiche monete e alcune tombe romane ritrovate nei fondali delle acque lacustri che si trovano a due ore di auto da Istanbul. Gli studiosi immaginano che sotto le fondamenta dell'antica basilica, intitolata a San Neofito, esista un tempio pagano dedicato ad Apollo risalente al II sec. a.C.. La scoperta dei resti era stata effettuata nel 2014, quando diverse foto aeree avevano documentato la sua esistenza, ma soltanto oggi è stata con precisione realizzata l'identificazione ed è stato possibile confermare le sue origini.

Secondo gli archeologi, la basilica crollò a causa di un terremoto nel 740 e non fu mai ricostruita. Nei secoli successivi il livello delle acque salì fino a nascondere quel che ne era rimasto. Gli scavi, iniziati nel 2015, hanno permesso di ricostruire la storia dell'edificio, ancora oggi avvolto in parte nel mistero. La città di Iznik, grazie a questo ritrovamento, che secondo l'Archaeological Institute of America è una delle dieci più importanti del mondo, punta a entrare nella lista dei siti riconosciuti dall'Unesco patrimonio culturale dell'Umanità.

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