“La vita è un dono prezioso”, l’ex cecchino Giorgio muore a 101 anni
Aveva affrontato la Seconda Guerra Mondiale da combattente riuscendo a sopravvivere nel carnaio del conflitto mondiale sui fronti più caldi, dall'Europa ai Balcani passando per il Nord Africa, ma alla fine si è dovuto arrendere anche lui a una banale influenza che lo ha definitivamente debilitato nel fisico portandolo alla morte. Così è deceduto infatti nelle scorse ore Giorgio Baruffolo, ex militare del Regio esercito e soprattutto ex tiratore scelto delle armate italiane nel secondo conflitto mondiale. L'anziano, nato e residente a Mel, nella provincia di Belluno, in Veneto, si è spento all'età di 101 anni amorevolmente assistito dai suoi cari.
"Chiamatemi uno specialista, perché se ci sono margini per potermi riprendere, allora sono pronto a combattere, altrimenti finisce qui" avrebbe detto l'anziano ai suoi familiari nella casa di famiglia. Nato in località Tallandino, dove per anni aveva svolto il mestiere di casaro, Giorgio Baruffolo era l'ultimo di quattro fratelli, tutti longevi. "La vita è un dono prezioso", era il suo motto che amava ripetere spesso a parenti e amici. I funerali avranno luogo giovedì 6 aprile alle ore 15 nella Chiesa Arcipretale di Lentiai. La salma proseguirà poi per il cimitero del stessa cittadina del Bellunese dove verrà tumulata.