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La verità choc di suor Elisabetta: “Pacciani non è il mostro di Firenze, io so chi è il killer”

Annamaria, ex suora e consigliera spirituale di Pietro Pacciani in carcere, è sicura della sua innocenza e spiega di essere a conoscenza del vero nome dell’assassino: “Me lo ha detto un detenuto che condivideva la cella del carcere con Pietro. Ma il nome non voglio farlo”, ha detto al quotidiano La Nazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono ormai passati oltre vent’anni dalla morte di Pietro Pacciani, uno dei profili più noti della storia della criminalità nostrana dai tempi del Dopoguerra. Divenuto famoso con l’appellativo del ‘mostro di Firenze’,a lui vennero attribuiti gli omicidi delle coppiette tra gli anni Settanta e Ottanta. A distanza di tanto tempo, c’è ancora una donna che lo difende e che crede alla sua innocenza. Si tratta dell’84enne Annamaria, che fino al 2004 è stata Suor Elisabetta, una spalla per il presunto killer. L ’ex suora è stata intervistata dal quotidiano La Nazione e ha raccontato il suo rapporto con Pacciani. “Non era lui il killer – ha raccontato la donna -. Altrimenti me lo avrebbe confessato”.

La signora Annamaria si dice certa dell’innocenza di Pacciani e spiega di essere a conoscenza del vero nome dell’assassino: “Me lo ha detto un detenuto che condivideva la cella del carcere con Pietro. Ma il nome non voglio fare”. Pietro Pacciani morì da innocente nel 1998: era stato condannato in primo grado all'ergastolo per 14 dei 16 omicidi del ‘Mostro di Firenze', per poi essere assolto in secondo grado”. La donna lo ha conosciuto nel 1985 mentre faceva volontario in carcere. “Iniziai a fare volontariato nel 1985 – racconta – Nel periodo in cui era detenuto per la questione delle figlie mi cercò. E da lì l’ho seguito per quindici anni”.

“Pacciani aveva già ucciso, nel 1951, un rivale in amore” ricorda il giornalista de La Nazione. “Lo istigò lei – risponde l’ex suora – Quando li trovò, gli disse ‘è stato lui, picchialo!’. E lui ha cercato di picchiarlo, ma venne preso per il collo e tirò fuori il coltello, ma non è che volesse ammazzarlo. Così mi ha detto”. L’anziana non crede neanche alla storia degli abusi nei confronti delle figlie: “Io non ho mai creduto che le abbia abusate. Comunque Rosanna disse: mio padre era cattivo, ma queste cose non le ha mai fatte, riferito agli omicidi”.

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