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La vecchia zia si ricorda del nipote clochard: Gianni, 47 anni, diventa milionario

Gianni Di Rocco, 47 anni, originario della provincia di Teramo, ha vissuto gli ultimi dodici anni tra il municipio, la stazione e la mensa dei poveri di Rapallo. Una vita rovinata dal gioco che ora si appresta a cambiare grazie a quella zia scomparsa che gli ha lasciato tre milioni e sei appartamenti…
A cura di B. C.
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Gianni Di Rocco, 47 anni, vive da dodici anni a Rapallo, dove ha la residenza presso il Municipio: dorme in stazione e mangia alla mensa dei povero di don Stefano Curotto. Gianni, infatti, è un clochard. O meglio, lo era. Una sua vecchia zia scomparsa gli ha lasciato tre milioni e sei appartamenti nel suo comune d’appartenenza, Teramo. Ieri mattina è andato a salutare il sindaco Carlo Bagnasco e parte dell’amministrazione comunale prima di prendere il treno che lo porterà verso questa fortuna insperata. È stato lo stesso Bagnasco a pagargli il biglietto: Ha certamente ereditato da una zia. Ma è tutto da verificare” spiega il sindaco. “Primo l’ammontare del patrimonio appartenente alla defunta; secondo se è il solo a beneficiarne o se ha altri coeredi. Lo conosco da quando sono stato eletto e posso dire che è una persona molto educata e istruita, interessato anche a quanto accade nel mondo. Forse una propensione alla vita da clochard. Credo anche non abbia mai avuto problemi con la giustizia. Senza dubbio qui a Rapallo si è sempre comportato civilmente” dice Bagnasco.

La vita di Gianni Di Rocco è cambiata nel 1994, quando decide di lasciare Teramo per andare a studiare Sociologia a Urbino. Dopo la laurea decide di salire a Nord,  verso “l’Austria, la Germania, la Francia, la Spagna”. Arriva a Milano, ma non ha un lavoro. E presto, complice il vizio del gioco, finisce tutti i soldi. “Mi sono bruciato fino all’ultimo spicciolo, giocando al casinò»” spiega a La Stampa. Grazie all’associazione Exodus di don Mazzi riesce in qualche modo ad andare avanti. Quindi il trasferimento a Rapallo dove ha vissuto gli ultimi 13 anni. “La strada è dura. Per me non è stata una scelta, ma una conseguenza, non avendo più nulla. In questi anni ho visto tante persone non farcela. Morire”. Ora è arrivata la svolta. Da senzatetto è diventato ricchissimo. O almeno si spera: “Sto partendo per Teramo e solo lì, all’apertura del testamento, potrò saperlo. Mi ha telefonato mia cugina: l’eredità comprende appartamenti, terreni e denaro ma non sono l’unico beneficiario” dice Gianni.

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