3.193 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La tragedia dei migranti. Il piccolo Haid è morto di fame: aveva 3 mesi e pesava appena 3 chili

Haid era con sua madre, 23 enne eritrea, sulla nave dei soccorritori (la ong spagnola Proactiva Open Arms) tra le onde del Mediterraneo: è morto di stenti, disidratato e denutrito. Col mare agitato e senza mezzi per portarlo a terra, non è stato possibile far nulla per salvarlo.
A cura di Biagio Chiariello
3.193 CONDIVISIONI
Immagine

Pesava appena 3,1 chili, nonostante avesse già tre mesi di vita. Haid Aman è morto di fame. Il piccolo era nato durante il viaggio della speranza di sua madre dall’Eritrea verso l’Europa ed è morto sulla nave della Proactiva Open Arms. La Ong spagnola, insieme alla nave Sea Watch 3, sono riusciti a trarre in salvo oltre migranti persone da una delle numerose carrette del mare che durante la settimana hanno tentato la traversata verso l’Italia. Haid era una su una vecchia barca da pesca, stracarica di persone, proveniente dalle coste della Libia. “Avevamo già a bordo 93 migranti soccorsi in un’altra operazione effettuata durante la notte, ma è lì che ci siamo diretti con i motori avanti tutta, dopo aver concordato l’intervento con la centrale di coordinamento di Roma”, racconta a La Stampa il comandante Guillermo Cañardo. Già da lontano si capiva che era una situazione estrema” ammette.

A bordo del natante c’erano 482 persone, tra cui 111 minorenni. Due persone – una ragazzo e un bambino – erano già morti. Haid era con sua mamma, una ragazza idi 23 anni. “Non abbiamo capito subito che le condizioni del bambino era no tanto gravi, perché era cosciente e pensavamo fosse davvero un neonato…” affermano i soccorritori. L’equipaggio della Proactiva Open Arms ha però subito intuito il motivo per cui il bimbo sembrava così piccolo: era disidratato, denutrito e stava malissimo.

"La madre non poteva allattarlo al seno. Era molto provata, piangeva disperata. Abbiamo somministrato degli antibiotici e del glucosio, abbiamo cercato di nutrirlo con il latte artificiale. A bordo abbiamo sempre dei biberon. E intanto, dopo aver cercato riparo davanti alle coste della Tunisia, abbiamo contattato di nuovo la centrale di Roma per segnalare l’emergenza. Il mare era ancora troppo agitato, impossibile tornare indietro in quel momento. Abbiamo chiesto di poter trasferire il piccolo Haid su qualunque altra nave, purché fosse in grado di portarlo al più presto in ospedale. Era mercoledì pomeriggio” ricostruisce Cañardo. Ma col mare agitato e senza mezzi per portarlo a terra, il destino del piccolissimo bambino è parso segnato: “Mi hanno detto di tenerlo a bordo, che loro avrebbero mandato qualcuno il giorno dopo perché prima non era possibile”. Ma Haid Aman è morto alle 4 di giovedì mattina. “È morto di stenti. Di denutrizione. Per l’infezione in corso. Forse se fosse stato trasferito prima in ospedale avrebbe potuto salvarsi” si dispera il comandante.

3.193 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views