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La storia del rom Raymond: perseguitato dai nazisti nel 1940, discriminato nel 2014

Raymond Gûreme è un anziano rom francese: venne arrestato dai nazisti nel 1940, è sopravvissuto ai campi di concentramento ma non alle discriminazioni.
A cura di Davide Falcioni
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Era il 27 novembre del 1940 e Raymond Gûreme, un uomo di etnia rom francese, venne arrestato dai nazisti e condotto, insieme ai sei fratelli e ai genitori, in un campo di concentramento a i Linas-Mothléry, non molto distante da Parigi: Gûreme aveva 15 anni e per anni ha rischiato di essere trasferito in un campo di sterminio, dove sarebbe stato ucciso insieme a decine di migliaia di rom come lui in quello che i cosiddetti zingari chiamano Porrajmos, ovvero "divoramento". "In quel posto abbiamo vissuto miseramente, è stato orribile. Nelle baracche c’erano solo letti di legno, non c’era elettricità, non c’erano lampade, coperte o riscaldamento. L’unico cibo disponibile era una brodaglia con dentro alcune verdure” – ricorda oggi, a 74 anni da quei giorni, in un libro recentemente pubblicato anche in Italia.

La sua storia è stata raccontata da Le Persone e la Dignità (per la precisione da Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International): nel '41 Gûreme riuscì ad evadere dal campo di concentramento, ma venne nuovamente catturato e deportato in un campo di lavoro in Germania. Nel 1944 un ferroviere che combatteva con la resistenza lo aiutò a fuggire nascondendolo su un convoglio partito da Francoforte e destinato a Parigi. Solo sei anni dopo l'uomo sarebbe riuscito a ricongiungersi con genitori e fratelli, fortunatamente sopravvissuti. Nel 1968 decise di acquistare un terreno nelle vicinanze del luogo dove sorgeva il campo di Linas-Mothléry: "Ho guardato la collina dove c’era il campo. Quello era il luogo del crimine perpetrato contro la nostra libertà e la nostra umanità. Ho sentito il bisogno di rimanere lì, in una sorta di faccia a faccia silenzioso con il campo” – spiega.

Oggi, a oltre 74 anni di distanza da quel periodo, Raymond Gûreme racconta: "Le autorità francesi hanno chiuso la persecuzione del nostro popolo nelle segrete della memoria collettiva. Non c’è spazio per il mio dolore”. Le conseguenze di ciò sono state chiare lo scorso 23 settembre, quando gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nel terreno dove l'anziano oggi vive insieme ad altre 150 persone: “Stavo riposando nella mia roulotte quando ho sentito un rumore. Improvvisamente la porta si è aperta ed è entrato un poliziotto. Ho chiesto se avesse un mandato e ha risposto che mica eravamo in America. Quando ho detto ai poliziotti di uscire, uno di loro ha iniziato a spingermi e a colpirmi con il manganello. Mi ha spinto fuori dalla roulotte e poi mi ha colpito di nuovo”. A 74 di distanza dall'orrore nazista Raymond ha dovuto subire nuovamente le violenze della polizia: essere rom, nella Francia del 2014, è ancora un problema. Raymond è sopravvissuto allo sterminio ma, a quasi 90 anni, rischia di non sopravvivere alle discriminazioni.

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