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La Spezia, si tuffa in mare con gli amici e ha un malore: morto studente di 17 anni

È morto dopo 5 giorni di agonia Moad Bachkar, il 17enne finito in ospedale dopo essersi tuffato in mare a San Terenzo, a Lerici, insieme ai suoi amici. Il ragazzo si è sentito male mentre nuotava, i soccorritori sono riusciti a rianimarlo ma le sue condizioni sono sempre rimaste gravi: “Grazie a tutti coloro che hanno cercato di aiutarlo”.
A cura di Ida Artiaco
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Moad Bachkar, 17 anni (Foto da La Nazione).
Moad Bachkar, 17 anni (Foto da La Nazione).

Il primo bagno della stagione è finito in tragedia per uno studente ligure di 17 anni. Moad Bachkar è morto dopo 5 giorni di agonia: si era tuffato in mare a San Terenzo, a Lerici, in provincia di La Spezia, con alcuni amici dopo aver finito di giocare una partita a calcio, ha avuto un malore e il suo cuore ha smesso di battere. Rianimato dai sanitari del 118, ha continuato a combattere in ospedale, dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva, ma alla fine per lui non c'è stato nulla da fare. Da domenica scorsa il suo cervello non aveva più dato segni di vita, a causa dei devastanti e irrimediabili danni connessi al mancato afflusso di sangue. Così, nella giornata di ieri, giovedì 4 aprile, prima ne è stata prima dichiarata la morte cerebrale e poi in serata il decesso conclamato.

Moad l'1 aprile scorso aveva giocato a calcio con i suoi compagni, era ancora un po' accaldato, ha bevuto una birra e si è gettato in acqua, complice il primo sole primaverile alto su San Terenzo. Ma all'improvviso gli amici si sono resi conto che qualcosa non andava. L'hanno raggiunto e tirato fuori, ma lui non respirava. Arrivati i soccorsi, è cominciata una vera e propria corsa contro il tempo. Le sue condizioni apparivano già critiche e c’è voluta tutta la passione dei soccorritori per riportare un minimo di battito dopo più di un'ora di assaggio cardiaco. Il ragazzo è stato intubato e trasferito in urgenza al Sant'Andrea, dove sembrava essersi ripreso nei giorni scorsi. Poi, un nuovo peggioramento, che gli è stato fatale. "In questo momento di dolore estremo sentiamo il bisogno di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per salvare Moad: i primi soccorritori, i medici dell’ospedale, i carabinieri. Ma anche diversi sconosciuti che ci hanno dato conforto, marocchini e spezzini", ha detto lo zio Mohamed Halfya.

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