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La protesta delle donne contro Don Corsi: tutte in chiesa in minigonna

Alla messa della domenica nel Duomo di Carrara con abiti succinti. E’ l’iniziativa di un gruppo di donne che vuole manifestare il proprio dissenso per le parole sul femminicidio del prete di San Terenzo di Lerici.
A cura di Biagio Chiariello
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Non si placano le polemiche sulla vicenda di don Piero Corsi, il parroco di San Terenzo di Lerici (La Spezia) che nel giorno di Natale ha affisso nella bacheca della chiesa un volantino in cui "giustificava" il femminicidio, in quanto causato dalle stesse donne “provocatrici”. Dopo la dura reprimenda nei suoi confronti, sembrava che don Piero Corsi avesse deciso di svestire l'abito talare. Invece ecco il "giallo" o più probabilmente la marcia indietro dello stravagante "uomo di Chiesa". Il prete decide di non lasciare la tonaca, ma solo di prendersi un periodo di pausa. E alla giornalista dell'Agenzia Area che prova a capirci qualcosa in più in questa controversa situazione, risponde in un'intervista: "Le auguro un incidente". E così contro Don Corsi si levano  ori di proteste da tutta Italia. A partire dallo stesso comune in provincia di La Spezia che oggi ha organizzato una manifestazione di protesta contro la violenza e per la libertà delle donne, mentre già nella notte alcuni manifestini sono stati affissi da alcuni cittadini sulla bacheca della stessa chiesa con scritto: “Del corpo decidiamo noi”. Anche il cardinale Angelo Bagnasco, oggi a margine di un incontro con il sindaco Marco Doria, ha definito l’intera vicenda "una cosa grave e triste".

A messa con minigonne e decolleté – Significativa è anche l'iniziativa lanciata da un gruppo di donne di Carrara che domenica si presenterà nel Duomo  in minigonna e decolleté. "Vogliamo esprimere così il nostro dissenso – afferma all’ANSA, Alessandra Verdini, promotrice dell’iniziativa che su Facebook sta riscuotendo parecchi consensi – e ci presenteremo in chiesa come ci vestiamo tutti i giorni, esaltando la nostra femminilità". C'è da dire che la decisione di spostare la manifestazione di protesta nel Duomo di Carrara, è legata proprio al periodo di pausa che Don Corsi si sarebbe concesso: "Altrimenti avremmo svolto questa iniziativa nella sua chiesa e questo faremo se, quando e dove il parroco tornerà a celebrare la messa" dice la Verdini, che ci tiene a precisare che l'iniziativa non vuole essere un messaggio nei confronti del parroco del Duomo, don Raffaello Piagentini, che ha anzi in più occasioni dimostrato la propria apertura mentale”. La promotrice dell’iniziativa invita tutte le donne italiane a replicarla nelle loro città, anche se l'intento è ricordare "le donne di Carrara il 7 luglio 1944 sfidarono a viso aperto e cacciarono i nazisti: noi vogliamo attualizzare quei valori e calarli in una piaga della società contemporanea come la violenza fisica e psicologica che troppe donne subiscono quotidianamente tra le mura di casa o al lavoro".

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