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La proposta per Natale: “Piantate un albero nei boschi bruciati invece che portarlo a casa”

La proposta del segretario generale della Fim-Cisl, Claudio Chiarle, dopo i devastanti roghi che hanno distrutto migliaia di alberi in Piemonte.
A cura di A. P.
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Invece di portare  a casa un albero fresco tagliato dai boschi per essere rivenduto ma destinato per forza di cose a seccare giusto il tempo di festeggiare le vacanze natalizie nelle nostre case, questo Natale sarebbe meglio aiutare la natura piantandone uno nelle zone colpite e devastate dagli incendi. È la proposta lanciata per le prossime festività natalizie da parte del  segretario generale della Fim-Cisl, Claudio Chiarle, dopo i terribili roghi che hanno devastato il Piemonte nei giorni scorsi, in particolare le montagne torinesi della Valle di Susa.

"Penso che tutta la Comunità metropolitana debba essere impegnata nell'opera di riforestazione dei nostri stupendi boschi bruciati da mani incoscienti e criminali" ha dichiarato il sindacalista dei metalmeccanici, proponendo: "Per il periodo natalizio sostituiamo gli alberi di Natale veri, che di solito seccano un mese dopo, con alberi di Natale simbolici. Ad esempio, un palo in ferro piantato nel vaso con rami fatti da appendini in ferro", ha proposto il sindacalista dei metalmeccanici, spiegando: "Il ferro per ricordare la nostra vocazione prioritaria e essenziale di Città industriale e per ricordare i fusti degli alberi brulli e secchi dei nostri boschi bruciati". "Un'iniziativa che va sostenuta e diretta dalla Regione Piemonte e dalle Istituzioni cittadine che sensibilizzi in primis i commercianti e sostenga i costi dei nostri vivaisti, perché mettano a disposizione gli alberi di Natale veri, anziché nei vasi delle vie cittadine, da piantumare nei boschi bruciati" , ha concluso Chiarle.

In effetti anche se l’emergenza roghi in Piemonte ormai sembra essere rientrata dopo giorni molto difficili anche per gli abitanti delle zone colpite, in alcuni casi costretti all'evacuazione per il pericolo che le fiamme potessero investire centri abitati e case, per ripristinare la vegetazione andata letteralmente in fumo  ci vorranno anni. Secondo la Coldiretti, gli effetti si vedranno nitidamente nei prossimi quindici anni. È questo infatti il tempo calcolato per ricostruire i boschi distrutti dagli incendi che però una iniziativa come quella proposta potrebbe velocizzare.

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