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La proposta: licenziare gli insegnanti violenti. I presidi: “Non possiamo”

L’ennesimo caso di un maestro di scuola elementare che in classe picchia i suoi piccoli bambini, ha portato ad interrogarsi sulla possibilità di licenziamento per questi individui. Ma non tutti sono d’accordo. I sindacati: “Solo così si tutelano i diritti da eventuali abusi dei presidi”.
A cura di Biagio Chiariello
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Licenziare gli insegnanti violenti.  E quanto chiedono i dirigenti scolastici a seguito dell’ultimo caso emerso: un maestro trevigiano sospeso dall'insegnamento grazie all'indagine della polizia che ha fatto emergere il regno di terrore portato dall’uomo nelle sue classi: botte, calci, schiaffi, umiliazioni nei confronti di bambini di sei, sette anni. L’uomo, 55 anni, era già stato denunciato in passato da un genitore per lesioni colpose ai danni del figlio, è stato sospeso, ma il provvedimento cautelare dell’autorità giudiziaria è arrivato tardi, considerato che l’indagine che lo riguarda era cominciata nell’aprile 2013. A notificargli la misura cautelare è stata la squadra mobile di Treviso disposta dal tribunale del riesame di Venezia. Nei numerosi episodi contestati all’insegnante grazie ai video lo si vede inveire contro gli alunni, facendo uso di mani e piedi: bastava che il maestro si alzasse per far scattare un’istintiva reazioni a proteggersi le parti del corpo da parte dei piccoli.

Licenziare i prof violenti, si può?

Alla fine è stato sospeso, ma sono state necessarie le segnalazioni di tre dirigenti scolastici delle tre diverse scuole in cui ha insegnato per rendere effettivo il provvedimento. Al di là dei tempi della giustizia della burocrazia italiana, è lecito chiedersi se possibile che, in casi come questo, si debba attendere l’intervento della magistratura. Possibile – si chiede anche il Corriere della Sera che non ci sia un sistema di sanzioni disciplinari che consenta l’allontanamento tempestivo e definitivo di docenti ripetutamente segnalati da genitori e presidi per il loro comportamento nocivo nei confronti di bambini e ragazzi? Il provveditore agli Studi del Veneto Daniela Beltrame spiega: “Il sistema attuale è un punto di equilibrio tra il diritto alla conservazione del posto di lavoro e le giuste ragioni di servizio”.

La difesa dei sindacati

“Mentre – dice Beltrame – i dirigenti scolastici dovrebbero essere messi nelle condizioni di verificare a priori la qualità e la competenza degli insegnanti attraverso un colloquio”. Tuttavia per i sindacati si tratterebbe di un abuso nei confronti di insegnanti, spesso costretti a difendersi da accuse inesistenti. Giuseppe Morgante, responsabile della Uil Scuola di Treviso è ovviamente d’accordo con la sospensione del prof violento, però invita a non abbassare la guardia sulle pressioni psicologiche che deriverebbero da un’assoluta libertà dei presidi di decidere chi tenere e chi allontanare. “Bene le indagini sull’efficienza – aggiunge il sindacalista – ma partendo da ministero, uffici scolastici, e dirigenti. Sono convinto che quelli che avranno meno problemi saranno i docenti”.

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