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La piccola ha malattia rarissima, la madre la rifiuta: “Non la voglio, è una maledizione”

La donna indiana si è rifiutata di accettare la neonata appena messa al mondo e, dopo essere stata convinta a portarla a casa, pare non voglia tenerla e si rifiuta di nutrirla. “Non ho idea di come sia successo. Io e la famiglia sono completamente distrutti ” ha dichiarato la 28enne.
A cura di A. P.
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"Sono scioccata perché non vedevo l'ora di diventare madre di un bambino sano, che fosse un maschio o un femmina non mi importava ma questa è una maledizione", così una neomamma indiana ha reagito di fronte alla vista della figlia appena data alla luce dopo aver scoperto che la piccola è affetta da una sindrome estremamente rara e incurabile che fa crescere la sua pelle sette volte più velocemente del solito dandole un aspetto insolito. Alla bambina infatti è stata diagnosticata l'Ittiosi Arlecchino, una grave disfunzione congenita che è estremamente rara, si contano un caso su un milione di nati, e spesso anche letale. Come raccontano i media locali, la madre  una donna di 28 anni, ha partorito nei giorni scorsi in un ospedale gestito dal governo nel distretto di Patna, nello stato del Bihar, nell'India nord-orientale.

La piccola è nata prematuramente a 32 settimane ma non è stato questo a sconvolgere la madre. La neonata infatti pesava circa 2,5 kg, ma a causa della sua patologia ha un evidente ispessimento della pelle e deformità facciali.  Per questo i genitori l'hanno definita "una maledizione" e si sono rifiutati di accettarla. Dopo varie insistenze, alla fine hanno deciso comunque di portarla a casa ma, stando a quanto riferito, la madre pare non voglia tenerla e si rifiuta di nutrirla. "Non ho idea di come sia successo. Io e la mia famiglia sono completamente distrutti", ha detto la donna dietro la quale purtroppo è evidente la paura dello stigma nella società rurale in cui vive. "Abbiamo inviato dei controlli a casa e abbiamo indirizzato la madre verso un centro specializzato" hanno spiegato dall'ospedale. I medici però temono che la piccola non sopravvivrà a lungo perché, proprio a causa della malattia, nessuno dei suoi organi si è sviluppato correttamente.

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