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La nostra cena? Un giorno potrebbe essere in provetta

Entro un anno sulle nostre tavole potrebbe approdare il primo hamburger la cui carne è stata prodotta da cellule staminali. Succede in Olanda.
A cura di Nadia Vitali
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Sul sapore lecitamente si nutrono ancora parecchi dubbi e, in effetti, anche sulla realizzazione pratica; ma, stando a quanto sostengono alcuni ricercatori olandesi, entro un anno potremo "gustare" il primo hamburger fatto di carne completamente prodotta in laboratorio. Grazie a migliaia di cellule staminali estratte dai bovini che sono state lasciate a moltiplicarsi "in vitro", infatti, è stato possibile riprodurre un tessuto muscolare completamente simile alla carne di cui abitualmente ci nutriamo; e a breve, da questo, sarà ricavato il primo hamburger frutto dell'opera e della ricerca degli studiosi.

Già nel 2009 gli scienziati della medesima università, quella di Maastricht avevano tentato lo stesso esperimento con della carne suina: il risultato non fu proprio dei migliori, giacché ne venne fuori una pietanza grigiastra che ricordava il calamaro. Questa volta ci hanno ritentato ed i pronostici sembrano più ottimistici, anche se il discorso del gusto continuerà ad essere penalizzato, con buone probabilità.

Tuttavia, a detta degli studiosi, soluzioni del genere in futuro potrebbero costituire un'alternativa davvero essenziale per il benessere ed il nutrimento di un'umanità in costante aumento: se entro il 2050, come previsto, il consumo di carne dovesse addirittura raddoppiare rispetto ad oggi, come sarebbe possibile far fronte a questo se non ricorrendo alle nuove risorse che la scienza ci può offrire? E, in secondo luogo, queste alternative potremo giudicarle sicure per la nostra salute? Senz'altro la carne in provetta si propone anche come mezzo per aggirare proprio il problema delle intossicazioni alimentari dovute alle carni animali.

Il governo olandese ha già stanziato fondi per la ricerca nel settore della carne artificiale, di cui i Paesi Bassi sono già grandi produttori: se è vero, come sostengono dall'università di Utrecht che da un numero medio di staminali si può arrivare a produrre fino a cinquantamila tonnellate di carne con un risparmio del 60% di energia e del 95% nell'emissione di gas serra, rispetto alla produzione ordinaria, si capisce perché si possa essere interessati all'affare. Staremo a vedere.

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