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La ‘ndrangheta acquistava cocaina dalle Farc colombiane: 36 arresti tra italia e Spagna

I clan acquistavano droga da un esponente di spicco delle Farc colombiane, che aveva la sua centrale di produzione nel cuore della Foresta Amazzonica.
A cura di Davide Falcioni
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La Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito stamattina 34 misure cautelari nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla ‘ndrangheta accusati di aver organizzato un traffico di droga dalla Colombia. Le manette sono scattate in Italia e Spagna e l'inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che si è avvalsa della collaborazione dell'agenzia federale antidroga americana. L'operazione ha portato al sequestro di 4 tonnellate di cocaina: stando a quanto scoperto dagli inquirenti la sostanza viaggiava dalla Colombia su barche a vela dirette in Spagna. Era il 26 agosto scorso quando le unità navali iberiche scoprirono 856 chili di polvere bianca su un natante, mentre qualche mese più tardi se ne scovarono altri 725 su un veliero abbandonato a largo delle Isole Canarie.

Tra i responsabili del traffico di droga la Dea statunitense, in collaborazione con la sezione Goa della Guardia di finanza di Catanzaro in Brasile, Argentina, Repubblica Dominicana, Colombia, Spagna e Montenegro, hanno scoperto anche un esponente di spicco dell'organizzazione paramilitare colombiana Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) : l'uomo sarebbe da tempo nel mirino delle forze speciali di Bogotà e persino da quelle americane, che per la sua cattura avrebbero addirittura mobilitato i Navy seals. Il trafficante, infatti, opera nel cuore della Foresta Amazzonica e può vantare su una fitta rete di coperture. Non solo: proprio nella foresta l'uomo avrebbe predisposto una serie di "raffinerie" in grado di produrre sostanze stupefacenti da inserire nei mercati di tutto il mondo.

Nel frattempo un'importante operazione antidroga è stata condotta anche a Messina. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria della città hanno eseguito 14 misure cautelari, di cui 12 in carcere, sequestrando beni per oltre 250mila euro.

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