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La multa alla prostituta non è valida: giudice di pace la cancella. Comune dovrà pagare le spese

Succede a Montemarciano, in provincia di Ancona. L’amministrazione, invece di incassare le 311 euro del verbale, dovrà pagare 546,31 euro di spese.
A cura di B. C.
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La multa nei confronti prostituta non è valida e così il giudice di Pace la cancella. Nel comune di Montemarciano, in provincia di Ancona, l’ordinanza istituita dall’amministrazione al fine di contrastare il dilagante fenomeno della prostituzione si è rivelato un boomerang. Il Comune, invece di incassare le 311 euro del verbale, dovrà pagare 546,31 euro di spese.

Come riportato da Il Corriere Adriatico, il giudice di Pace avrebbe dichiarato illegittima l’ordinanza 72 del 2010, che proibisce l’esercizio del meretricio sulla pubblica via, e il verbale che da essa traeva origine, adducendo che, in base alla sentenza della Corte costituzionale che dichiarava l’illegittimità dell’articolo 54 del decreto di legge 267 del 2000, in merito ai poteri speciali conferiti ai sindaci, “anche l’ordinanza debba essere dichiarata illegittima, come il provvedimento sanzionatorio conseguente alla sua violazione, che perciò, deve essere annullato”. L’amministrazione di Montemarciano però ha già fatto intendere di non volersi arrendere ed avrebbe già pronte delle modifiche all’ordinanza per renderla compatibile con le nuove esigenze normative.

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