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La moglie di Jefferson, ucciso dalla polizia: “Mio marito era calmo, voglio giustizia”

Jefferson Garcia Tomala, 20enne di origina ecuadoriana, è stato ucciso ieri dal colpo di pistola esploso da un agente di polizia intervenuto nella sua abitazione su richiesta della madre, a quanto pare al termine di una lite.
A cura di Davide Falcioni
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"Volete la verità: mio marito aveva litigato con me e un po' con i fratelli. Ma era calmo". A scriverlo sulla sua pagina di Facebook Nataly Giorgia Tamalà, la moglie del ventenne ucciso ieri dai poliziotti delle Volanti in un palazzo di Genova. "Non solo, mio marito poi è tornato a casa e si è addormentato. Dopo si è svegliato e è andato in cucina a prendere un coltello. Il fratello, Santiago Toma'la Garcia, era lì presente e dopo è andato dalla madre a dire di chiamare me perché aveva bisogno. I poliziotti ne hanno approfittato e gli hanno tirato peperoncino negli occhi e lo hanno provocato. Loro gli hanno tolto la vita a mio marito, padre di mia figlia di due mesi. Voglio giustizia perché mio marito non era un delinquente, lavorava per me e per mia figlia e aveva un futuro con me. Non ti dimenticherò mai amore mio sei stato l'unico che ho amato veramente. Addio amore mio riposa in pace. Dio ti benedica ovunque tu sia".

Jefferson Garcia Tomala, 20enne di origina ecuadoriana, è stato ucciso dal colpo di pistola esploso da un agente di polizia intervenuto nella sua casa su richiesta della madre, a quanto pare al termine di una violenta lite. Il poliziotto ora è indagato per omicidio colposo per eccesso colposo nell'uso delle armi. Si tratta di un atto dovuto per permettere all'agente di nominare legale e perito. Stando a quanto ricostruito dalla polizia, gli agenti hanno raggiunto l'appartamento in via Borzoli – a Genova – e qui sarebbero stati affrontati dal ventenne armato di coltello. Uno dei poliziotti sarebbe  stato raggiunto da uno o più fendenti ed è stato ricoverato all'ospedale, e il collega avrebbe aperto il fuoco colpendo mortalmente l'ecuadoriano. Le autorità hanno successivamente spiegato che la mamma del giovane morto ha chiamato nel tardo pomeriggio di ieri il 118 perché il figlio stava dando in escandescenze. Sul posto sarebbe arrivato anche un equipaggio del 118 per effettuare un trattamento sanitario obbligatorio, al quale però Tomala si sarebbe rifiutato di sottoporsi.

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